Come è cambiato il turismo italiano in questo ultimo mezzo secolo di storia? O, meglio, come si è modificato il settore dell’intermediazione? Dare una risposta a questa domanda non è facile. Troppi gli avvenimenti che l’hanno caratterizzato, incalcolabili gli effetti che questi hanno prodotto. Ciononostante, Antonio Castello, giornalista di settore ma anche studioso e appassionato di storia, cerca di dare delle risposte raccontando in un libro, “La Fiavet e il Turismo Italiano”, presentato ieri a Roma presso la Sala Italia della Sede dell’Enit/Agenzia Nazionale per il Turismo le vicende della Fiavet, la Federazione Italiana delle Agenzia di Viaggio e Turismo, dalla sua fondazione ad oggi, attraverso una formula poco agevole, per lo sforzo di ricerca che si è imposto, ma di certo molto suggestiva per il rilievo delle vicende che vengono narrate. Nella prefazione, Sergio Piscitello si chiede se l’Autore nel corso della stesura del libro abbia pensato a Plutarco e alle sue “Vite Parallele”. Di sicuro ne ha ricalcato in qualche modo il pensiero. “Mentre mi accingevo a scrivere questo libro, dice Antonio Castello nell’Introduzione, ho molto pensato quale potesse essere il suo filo conduttore. Alla fine mi sono convinto che la narrazione degli avvenimenti
che, anno dopo anno, si sono succeduti poteva essere il modo migliore. Ma soltanto se comparati in parallelo con il resto della vita sociale, politica ed economica del Paese che quegli avvenimenti produsse”.
Il risultato è quello di aver dato alla Fiavet e al turismo italiano una dignità e uno spessore sociale, umano, storico ed economico che sin qui è mancato nella diffusa e comune opinione che il fenomeno turistico e i suoi protagonisti siano stati soltanto dei comprimari e non attori di primo piano della nostra attuale società.
Il volume, scritto per celebrare il 50° anniversario di fondazione della Fiavet, di cui l’Autore è stato per circa un decennio responsabile dell’Ufficio Stampa, travalica così i suoi stessi reali intenti, ponendosi come opera primaria per rivivere situazioni e problemi non solo della Federazione ma dell’intero settore turistico nazionale. Non mancano accenni alla politica e agli uomini che si sono avvicendati alla guida del Paese, affrontati dall’Autore sempre con la massima obiettività, nella logica di un racconto né partigiano né incline alla piaggeria, cogliendone con intelligenza e con la serietà di uno storico-cronista le ambivalenze. Si parla dell’evoluzione sociale e dello sviluppo economico del Paese. Si parla di vicende che hanno sconvolto il mondo.Ma al centro di questa lunga e complessa narrazione c’è sempre la Fiavet con il suo vivere quotidiano, le azioni sindacali, i suoi rapporti con i fornitori di servizi (in primis Alitalia e Trenitalia) e, soprattutto con i suoi “Uomini” che nel bene e nel
male hanno scandito i ritmi di questa storia e sono stati, direttamente e non, la causa degli insuccessi o gli autori delle fortune della Federazione. L’Autore non li riunisce in coppia per mostrare vizi o virtù morali comuni come fa Plutarco, ma raccontando per ognuno di essi i fatti salienti che hanno contraddistinto il loro mandato, ne delinea in un certo qual senso anche l’incisività. Un libro per rileggere e rivivere 50 anni della nostra storia attraverso le vicende del turismo.
Antonio Castello – “La Fiavet e il Turismo Italiano” – Politica, economia e sviluppo sociale del Paese in 50 anni di storia della Federazione Italiana degli Agenti di Viaggio Pagg. 368 – Euro 10,00 – 2012 – Edizioni Ceccarelli – Grotte di Castro (VT)