Il primo romanzo di ambientazione coloniale mai pubblicato narra una vicenda di “fantasmi e sesso ai Tropici”, con un riferimento alla figura degli zombi, creature che sperimentano l’ultraterreno.
Protagonisti sono la contessa di Cocagne, donna creola, e tale Monsieur de C… presunto stregone (sotto questo nome si cela il nome dell’autore del libro). Scritto nel XVII secolo, è un romanzo alquanto rilevante nel panorama editoriale non solo per ciò che riguarda il genere –romanzo coloniale, ambientato ai Tropici – ma anche per la valenza culturale della figura protagonista, lo zombi. Non zombie come li conosciamo attualmente, dai film horror americani, bensì spiriti arerei, persone in grado di avere esperienze extracorporee, di proiettare fuori dal proprio corpo un fantasma animato e intelligente, oltre che di compiere azioni straordinarie.
Il romanzo è preceduto da una prefazione, Zombi e voodoo, di Andrea Romanazzi, e da un’introduzione del traduttore Vittorio Fincati, in cui si parla della genesi, autobiografica, del romanzo. Blessebois, dopo essere stato inviato in esilio a Guadalupa per aver usato violenza su due donne, si spaccia per stregone e ottiene le attenzioni della contessa Félicité de Lespinay, ovvero la contessa di Cocagne, nome che in francese significa “ninfomane”. La donna vuole sposare il figlio della possidente di una piantagione di canna da zucchero locale, utilizzando i poteri di Blessebois. Vuole inviare una fattura al figlio e far morire la madre. Ma tutto questo arriva all’orecchio del Governatore che fa arrestare lo “stregone”. Il quale, pena la morte, deve fare ammenda dei suoi peccati.
Il romanzo, probabilmente, venne scritto subito dopo la condanna come memoria autobiografica dei fatti. È il primo volume di LibriPerduti pubblicato nella collana La Controra, che si propone di presentare “piccoli incubi”, testi che per la loro esiguità non possono trovare posto nella collana madre, spesso di genere fantastico, che si affiancano ai saggi della collana Il Sonno della Ragione, come a corollario di un discorso più organico.
Pierre-Corneille de Blessebois (Verneuil-sur-Havre, 1646 – Caraibi?, 1700) è lo pseudonimo di Paul-Alexis Blessebois. Soprannominato poète galèrien (poeta galeotto) e Casanova du dix-septième siècle è stato autore di tragedie, commedie, poesie, opere satiriche e licenziose, tutte dal sapore autobiografico.
Traduzione: Vittorio Fincati
Prefazione: Andrea Romanazzi
Cura editoriale: Gabriele Ferrero
Copertina: GretaEta
Dicembre 2012 – 94 pagine, 11 euro – ISBN 978-88-905823-2-5
Collana: La controra
Per informazioni: www.libriperduti.it