Fano (Pesaro Urbino, Marche), 10 aprile 2013– E’ un progetto che può cambiare la storia dell’architettura e che vede coinvolti enti pubblici e un’azienda fanese innamorata della sua città. A distanza di oltre 2000 anni, Fano tenta di ridare alla luce la “Basilica di Vitruvio” l’unica opera che il più famoso teorico dell’architettura di tutti i tempi, Marco Vitruvio Pollione (architetto e teorico vissuto nel I secolo a. C.), scrive di aver progettato e realizzato.
Lo ha fatto dedicandogli ben cinque paragrafi sul De Architectura, trattato divenuto il punto di riferimento dell’architettura occidentale. Da anni ci si interroga su dove possa essere collocata la Basilica di Vitruvio ma ad oggi nessuno ha mai effettuato delle ricerche concrete per capire cosa ne rimane e, soprattutto, in quale punto del centro storico di Fano, un tempo colonia romana, possa trovarsi. Grazie all’assessorato alla Cultura di Pesaro e Urbino guidato da Davide Rossi e alla
disponibilità di chebolletta, azienda fanese impegnata nel campo della luce e del gas, sarà ora possibile iniziare le ricerche di questo importante patrimonio storico culturale.
“Quando si è presentata l’occasione di poter contribuire al progetto legato alla Basilica di Vitruvio – racconta Sara Parroni, Amministratore delegato di chebolletta – abbiamo accettato subito: penso che non ci si possa tirare indietro quando si può fare qualcosa di utile per la tua città”.
Chebolletta finanzierà le ricerche che serviranno per stabilire dove e cosa è rimasto della Basilica. “Ad oggi ci sono solo degli studi effettuati dall’Università di Ancona – dice Rossi – da cui si evince che i resti della Basilica potrebbero trovarsi in centro storico sotto piazza degli Avveduti o, al limite, in un’area privata poco distante. Un qualsiasi ritrovamento rappresenterebbe una scoperta di livello internazionale”.
Dopo aver coinvolto la società chebolletta, l’assessore Davide Rossi, insieme a Paolini Clini dell’Università di Ancona, hanno informato il direttore generale delle Marche per il Ministero dei Beni Culturali Lorenza Mochi Onori e l’ispettrice della Sovrintendenza Archeologica Maria Gloria Cerquetti, che hanno dato il loro nullaosta per avviare le ricerche.
“Ci troviamo davanti ad una svolta importante – aggiunge Paolo Clini, docente dell’Università di Ancona -. Queste ricerche permetteranno di capire una volta per tutte se la Basilica di Vitruvio c’è effettivamente mai stata. Saranno comunque indagini fondamentali per chiarezza sull’aspetto urbanistico della Fano romana. Per la nostra città è un’occasione unica anche dal punto di vista del turismo culturale-scientifico”.