MAMbo: incontri pubblici Autoritratti dal 16 maggio al 25 maggio

Autoritratti. Iscrizioni del femminile nell'arte italiana contemporanea MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna veduta d'allestimento Foto Matteo Monti
Autoritratti. Iscrizioni del femminile nell’arte italiana contemporanea
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
veduta d’allestimento
Foto Matteo Monti

Operatrici culturali, studiose e attiviste di fama internazionale sono protagoniste degli incontri pubblici che si svolgono dal 16 al 25 maggio al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna parallelamente alla mostra Autoritratti. Iscrizioni del femminile nell’arte italiana contemporanea (12 maggio – 1 settembre 2013).
L’esposizione costituisce una delle diverse articolazioni di un vasto progetto finalizzato a promuovere un ragionamento collettivo sulla necessità di dare esplicito riconoscimento all’incidenza che la cultura elaborata dal femminismo ha avuto nel nostro paese anche in ambitoartistico.
Con questo obiettivo il MAMbo organizza una serie di conferenze e alcune tavole rotonde articolate in due cicli, accogliendo i contributi e le testimonianze di personalità direttamente coinvolte nella realizzazione della rassegna e di altre che non hanno fatto parte di questo percorso.
Il primo ciclo, organizzato in collaborazione con la Biblioteca Italiana delle Donne di Bologna, dal titolo Riflessioni sulla differenza nella ricerca e nella pratica artistica contemporanea ha come moderatrici Uliana Zanetti e Anna Maria Tagliavini e si apre giovedì 16 maggio con la tavola rotonda cui prendono parte Dede Auregli, Francesca Pasini, Lisa Parola, Luisa Perlo, Silvia Spadoni e Federica Timeto. Venerdì 17 maggio si prosegue con le riflessioni di Ilaria Bonacossa, Lola Bonora, Martina Corgnati, Monica Dematté, Barbara Faessler e Elena Volpato.
Analisi, discussioni, racconti permetteranno di compiere un’ulteriore esplorazione della complessità di saperi e pratiche che si intrecciano nella cultura del presente e che possono permetterne la rielaborazione.
Le tavole rotonde si concluderanno con l’appuntamento di venerdì 24 maggio che coinvolge Ginevra Grigolo, Silvia Evangelisti, Laura Iamurri, Fabiola Naldi, Alessandra Pioselli, Francesca Romana Recchia Luciani, Vanna Romualdi, e Maria Antonietta Trasforini.
The matter is not how woman is represented in the art system but how woman does art outside of it è il tema del secondo ciclo di appuntamenti curati da Elvira Vannini in collaborazione con Maddalena Fragnito, articolato in tre laboratori teorici che prendono spunto dal punto di vista femminista nel dibattito sulle forme attuali del capitalismo cognitivo e dalla natura biopolitica delle trasformazioni e delle condizioni lavorative, attraverso il recente fenomeno della femminilizzazione del lavoro. Si inizia sabato 18 maggio con la lecture di Anna Curcio per proseguire giovedì 23 maggio con Federica Giardini e sabato 25 maggio con Giovanna Zapperi.
I tre incontri intendono indagare il rapporto delle pratiche femministe nel mondo dell’arte (e soprattutto la loro fuoriuscita a partire dal caso italiano), in una riflessione sul nesso tra creatività e politica attraverso la scrittura, il linguaggio della lotta dei nuovi femminismi, il lavoro riproduttivo come terreno dello scontro sociale e il tema della progressiva femminilizzazione del lavoro. Così il concetto deleuziano del “divenire donna del lavoro”, che delinea l’estensione di alcune caratteristiche attribuite al lavoro femminile, riproduttivo e domestico – cura e dedizione, invisibilità politica, sfruttamento delle risorse affettive, relazionali e intellettuali messe al servizio della produzione, adattabilità e assorbimento dei tempi del lavoro alla complessità dei tempi della vita – diventano paradigma delle forme di soggettivazione che storicamente hanno coinvolto le donne.
Tutti gli appuntamenti si tengono nella Sala Conferenze del MAMbo dalle 17.00 alle 19.30, a ingresso libero.
Gli incontri si realizzano grazie al sostegno di CoopAdriatica.