Vincere un concorso pubblico è uno scherzo del destino, una fatalità, è un momento catartico nella vita di un uomo, una sfida difficilissima, durissima, all’ultimo sangue.
“Qual è veramente il lavoro che fa per me..”domanda fondamentale per Carlo,trentenne laureato, che anche quest’anno con l’arrivo dell’estate si ritrova ad aver perso il posto di lavoro. Accade sempre ogni anno, come una cambiale, e Carlo affronta ormai la situazione da veterano.Coabita con Flavio, un amico musicista che ascolta distrattamente le contorte riflessioni e frustrazioni di Carlo continuando a suonare la sua musica.
Col passare dei giorni si insinua in Carlo la sensazione che la disoccupazione è una specie di malattia, una sensazione che si acuisce quanto più sta a contatto con le persone “sane”, vale a dire coloro che hanno un impiego. Le azioni e le riflessioni utili a vivere al meglio nelle circostanze in cui si trova diventano delle piccole manie (accudire i gatti, andare al cimitero tutti i giovedì, camminare),i suoni e i pensieri della sua quotidianità si trasformano in una partitura musicale divenendo suono meccanico che duetta con la musica dell’amico Flavio. Il vissuto di Carlo – gli studi, i viaggi e i lavori fatti man mano – si fa sempre più ingombrante e confuso portandolo a perdersi e a dover lasciar andare il ricordo di tutto ciò a cui si stava aggrappando per sentirsi meno malato.
Proprio questo abbandono lo porterà a porsi la domanda fondamentale che sta evitando: “qual è veramente il lavoro che fa per me”.
Tratto dall’omonimo romanzo di Federico Longo (Edizioni L’Erudita, 2013) l’ironico e, a tratti, surreale spettacolo sarà in scena a Napoli il 25 e 26 ottobre, presso il TAN– Teatro Area Nord, sotto la regia di Giulio Barbato, anche sul palcoscenico nelle vesti di Carlo, insieme al musicista ed arrangiatore Fulvio Gombos che interpreta Flavio.
Disegno luci: Ramona Tripodi. Produzione: Ramblas aps
Lo spettacolo è itinerante.
Silvia Donnini