Imola – Il Gruppo Cevico, consorzio cooperativo romagnolo che associa oltre 5.000 famiglie di viticoltori tra i primi dieci player del vino d’Italia, ha definito un accordo decennale con l’Istituto Tecnico Agrario “Scarabelli” di Imola. Il progetto prevede la vinificazione delle uve prodotte nella Tenuta Masselina, di proprietà di Cevico, nella cantina dell’Istituto Scarabelli, resa dall’azienda tecnicamente adeguata per la ricerca, la produzione di vini di alta gamma e la sperimentazione didattica. Con questo accordo pubblico e privato si mettono in rete al servizio di innovativi progetti in ambito enologico.
“Con questo sodalizio vince il territorio – spiega Ruenza Santandrea, Presidente del Gruppo Cevico – Il progetto valorizza e dota di attrezzature più idonee una struttura didattica dalla lunga storia alle spalle, costruita nel 1904, che ha formato gran parte degli enologi di questo territorio, molti dei quali lavorano nel nostro Gruppo. Un percorso che prosegue in chiave moderna, creando opportunità di ricerca, confronto e scambio tra gli studenti di enologia e gli enologi del Gruppo Cevico-Tenuta Masselina che operano in questo settore, dove seguono produzioni di migliaia di ettolitri destinati ai grandi mercati italiani ed esteri, ed anche produzioni piccole e strettamente territoriali come quelle della Tenuta Masselina e delle Rocche Malatestiane a Rimini. La cooperazione ha una forte valenza sociale e noi abbiamo scelto la scuola perchè riguarda il futuro dei nostri giovani. Abbiamo avviato cinque progetti con l’università e da tempo collaboriamo con alcuni istituti scolastici della Romagna”.
Il progetto fa incontrare due dinamiche realtà in ambito vitivinicolo. La Tenuta Masselina, adagiata sulle colline tra Faenza e Imola, 16 ettari coltivati a vite con grande passione per un territorio che rappresenta una sintesi ideale dei migliori terroir della Romagna. Di proprietà del Gruppo Cevico, ne è il laboratorio di idee e progetti agronomici che stanno dietro al vino. Dall’altro, l’Istituto Tecnico Agrario Scarabelli di Imola, che festeggia i suoi 130 anni di storia nello studio dell’agricoltura, con tre indirizzi di gestione dell’ambiente e del territorio, viticoltura ed enologia, e un pool di insegnanti che vanno oltre all’impegno richiesto dalla loro professione grazie a una dedizione per la ricerca e i progetti, che ne fanno una punta avanzata nel sistema scolastico. Ne è testimonianza il riconoscimento ricevuto a Vinitaly di tre vini d’eccellenza vincitori della Rassegna dei migliori vini tra tutti gli Istituti Agrari d’Italia.
“L’Istituto, con i suoi 20 ettari di terreno, è orientato a una sempre più qualificata ed innovativa ricerca delle produzioni agrarie – afferma la dirigente scolastica Maria Benedetta Borini – Con questo spirito e con queste caratteristiche si è sempre confrontato con le migliori aziende, università, produttori e forme associative del territorio, quali motori di sviluppo di nuove opportunità, per formare studenti e Tecnici altamente qualificati e preparati per il mondo del lavoro. La collaborazione tra Gruppo Cevico e l’Istituto è un patto importante sia per la caratura internazionale della cooperativa, sia per il riconoscimento che all’Istituto viene attribuito per un lavoro scolastico qualificante nella ricerca e che in tutti questi anni ha dato frutti significativi. Possiamo dire che mettiamo la nostra cantina in buone mani”.
A elogiare questa iniziativa anche l’Assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni, presente alla stipula dell’accordo: “Questo progetto è un valido esempio di come si possano mettere in rete scuola e imprese per la valorizzazione del territorio e per avvicinare ulteriormente, ed in modo qualificato, il mondo del lavoro e le aziende”.
Soddisfatto anche il Comune, che ha sostenuto, come ricordato dall’Assessore all’Agricoltura Elisabetta Marchetti, “questo innovativo rapporto tra scuola e lavoro, che apre nuove prospettive per le eccellenze del territorio ».
Cevico, che associa oltre 5.000 famiglie di viticoltori, con questa iniziativa prosegue nella missione di sempre, che è quella di fare territorio, non solo producendo vini che ne sono l’espressione, ma anche cercando sinergie concrete e collaborazioni fra territori e comunità della Romagna. Il gruppo cooperativo di Lugo rappresenta il 30% della produzione del vino in Romagna, il 17% del vino in Emilia Romagna e il 2,7% del vino in Italia. Il bilancio sociale dello scorso anno si è chiuso con un incremento del 17% del fatturato, pari a oltre 150 milioni di euro.