Dopo il dibattito scaturito in seno alla passata edizione circa la ricostruzione post-sisma del maggio 2012, quest’anno Restauro torna a farsi promotore e occasione d’incontro per tutti gli attori coinvolti nelle attività di ricostruzione.
Fondamentale e significativa la presenza in fiera della Regione Emilia-Romagna con uno spazio-evento ed un importante convegno nel quale verrà illustrato, alla presenza del Commissario delegato alla ricostruzione Vasco Errani, il Progetto Re-Building, che prevede iniziative integrate a supporto dei Comuni emiliani colpiti dal sisma, un sostegno culturale alla pianificazione degli interventi. Il progetto, su mandato della Regione, è coordinato dal Centro Ricerche Urbane, Territoriali e Ambientali (CRUTA) dell’Università di Ferrara.
La “Comunità dei Comuni” del cratere direttamente coinvolti, non solo emiliani ma anche di Lombardia e Veneto sono stati quindi invitati, come lo scorso anno, ad essere presenti in fiera con un proprio spazio, per meglio evidenziare le problematiche relative al proprio territorio.
Architetti, ingegneri, geometri e relativi ordini professionali, ma anche le imprese specializzate presenti in fiera, saranno quest’anno chiamati ad una partecipazione attiva attraverso l’organizzazione di workshops e corsi di formazione che rilasceranno ai partecipanti iscritti crediti formativi.
In particolare la Federazione Ordini Architetti dell’Emilia-Romagna, con il patrocinio del Consiglio Nazionale degli Architetti PPC, e il concorso degli Ordini degli Architetti PPC delle province emiliane ricomprese nell’area di quelle danneggiate dal sisma, (Ferrara, Bologna, Reggio Emilia e in particolare Modena), in occasione del Salone lancia una prima edizione di Ricostruire l’Identità: i progetti degli architetti, rassegna di progetti realizzati o da realizzare nell’area del cratere sismico per il ripristino e la ricostruzione degli edifici e dei contesti danneggiati dal sisma del maggio 2012. Obiettivo della rassegna è quello di far conoscere e fare emergere il lavoro degli architetti e il loro contributo nella salvaguardia, nella conservazione, nel recupero e nella ricostruzione degli elementi che concorrono, nel loro insieme, a ricostruire l’identità di un territorio che gli eventi calamitosi hanno stravolto in pochi minuti, cancellando di colpo i luoghi della vita quotidiana, dalle abitazioni ai luoghi di lavoro, ed anche gli elementi identitari che hanno segnato il tempo e la storia delle nostre comunità.
Sulla medesima tematica la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna del MiBACT, attraverso l’Unità di Crisi Regionale nella quale confluiscono tutti gli istituti periferici coinvolti, si vede impegnata nel passaggio tra una prima fase preliminare di attività conoscitive sul territorio, finalizzate al rilievo ed alla quantificazione dei danni ed alle operazioni di messa in sicurezza, ed una seconda fase di impegno per una matura e ponderata riflessione sui futuri interventi di restauro definitivo del patrimonio danneggiato.
In questa prospettiva, il Salone del Restauro di Ferrara rappresenta un’opportunità di riflessione comune sulle attività svolte finora, di confronto sui temi affrontati e di scambio di esperienze anche con gli Istituti lombardi e le altre Amministrazioni coinvolte per definire proposte operative stabili e utili nella gestione delle fasi emergenziali.
La necessità di testimoniare quanto fin qui svolto dalle Strutture ministeriali si articolerà essenzialmente su tre filoni: gli aspetti organizzativi e logistici legati alla gestione dell’emergenza, gli interventi sui beni architettonici danneggiati e le operazioni finalizzate alla salvaguardia dei beni storico artistici e archivistici.
Due importantissimi convegni affronteranno il tema delle Chiese coinvolte nel sisma, ben 555, che hanno subito danni e richiedono e attendono lo sviluppo dei progetti di restauro e riqualificazione. Uno dei due convegni dal titolo “Distruzione del Simbolo. La Spiritualità dei luoghi e il ruolo della religione nella loro salvaguardia e il mantenimento della continuità in seguito ad un evento catastrofico” vedrà la partecipazione in qualità di relatori, del Direttore dei Musei Vaticani Prof. Antonio Paolucci e di S.E. Carlos Alberto de Pinho Moreira Azevedo, delegato del Pontificio Consiglio della Cultura.
I Restauri tra antico e contemporaneo
Numerosi gli appuntamenti proposti dal MIBACT, che offre una panoramica dei restauri realizzati, o in corso d’opera, su tutto il territorio nazionale, come quello della Cappella della Sindone di Torino, il restauro della Pietà di Giovanni Bellini, che sarà al centro della mostra dedicata all’autore in apertura presso la Pinacoteca di Brera di Milano, e la presentazione preliminare degli ultimi restauri dei Bronzi di Riace.
Sullo stand istituzionale al padiglione 3 saranno in mostra tre affreschi del XV secolo, due originali di Guido di Piero detto il Beato Angelico, il Cristo pellegrino accolto da due domenicani e il San Pietro martire che invita al silenzio, ed un originale di Paolo di Dono, detto Paolo Uccello, Madonna col Bambino.
Nella tavola rotonda dal titolo “Il restauro del contemporaneo, arte e spazi urbani” verrà invece affrontato più in generale il tema del restauro dell’arte contemporanea ed in particolare di quelle opere che hanno trovato una loro collocazione all’interno degli spazi urbani della città contemporanea.
L’Opificio delle Pietre Dure, altro importante serbatoio di esperienze e conoscenze nel campo della conservazione e del restauro, dedica anche quest’anno un’intera giornata ai suoi casi più recenti: Da Donatello a Piero Manzoni. I restauri dell’Opificio tra antico e contemporaneo che, oltre a rendere conto dei principali restauri che sono ancora in corso o che si sono conclusi di recente, dal Pulpito della Resurrezione di Donatello nella basilica di San Lorenzo in Firenze, al dipinto Venere e Amore di Agnolo Bronzino, per citarne solo alcuni, affronterà anche il tema innovativo e complesso del restauro di opere di arte contemporanea.
Altro argomento funzionale al tema del restauro sarà la conversione di un edificio storico a sede museale, affrontato attraverso il caso esemplare del MUDI – Museo degli Innocenti di Firenze, oggetto di una mostra e relativo convegno: dalla misura di Brunelleschi nel cuore di Firenze, al progetto di recupero e riqualificazione che si sviluppa da un importante concorso internazionale, per approdare ora al completamento della prima fase di chiusura dei lavori di restauro. Il progetto ha utilizzato in modalità innovative le tecnologie laser scanner 3D che sono anche oggetto di ricerche sugli aspetti gestionali e manutentivi ed è stato realizzato con il contributo della Regione Toscana, l’Istituto degli Innocenti di Firenze e il coordinamento scientifico del DIAPReM/TekneHub dell’Università Ferrara.
Restauro del Novecento, Sostenibilità & Conservazione
Esperienze e proposte dal panorama internazionale
Un significativo brano dell’architettura del ‘900 in Italia è rappresentato dal Villaggio ENI di Borca di Cadore, fortemente volute da Enrico Mattei per i dipendenti dell’ENI e realizzato da Edoardo Gellner a metà degli anni Cinquanta.
Un convegno dedicato, coordinato da Labora/TekneHub Università di Ferrara, prevede la proiezione di immagini tratte dal film-documentario Villaggio ENI. Un piacevole soggiorno nel futuro, ma anche appositamente rielaborate da materiale inedito, in grado di evidenziare da un lato la grande qualità di queste architetture (dal loro inserimento territoriale, alla scala architettonica, fino al dettaglio di design della mobilia componibile) e dall’altro di mostrare le problematiche conservative alle diverse scale, dal contesto ambientale al particolare.
Dal panorama internazionale ancora una volta l’India con una mostra sul percorso di lettura critica del tessuto urbano di Jodhpur, ma soprattutto il Brasile, che con una rappresentanza di circa 20 delegati sarà protagonista di una grande mostra e diversi convegni a cura del centro DIAPReM/TekneHub dell’Università di Ferrara. Verrà così presentata l’esperienza di ricerca di Marlene Milan Acayaba, importante esponente della cultura paolista, per sviluppare, attraverso un’integrazione didattica realizzata nel Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, oltre 45 modelli di edifici abitativi costruiti dopo la Seconda Guerra Mondiale, che oggi sono oggetto di restauro, ricerca e riscoperta. Alcuni sono già stati distrutti, altri hanno cambiato destinazione. La tecnologia costruttiva è quella del cemento armato (concreto) ma la concretezza della vita e dei luoghi della stessa è anche un’altra esperienza che queste abitazioni (progettate da maestri come Oscar Niemeyer, Lina Bo Bardi, Paulo Mendes da Rocha, Vilanova Artigas, ecc.) sanno comunicare. Per la tematica Sostenibilità e Conservazione conosceremo il lavoro di Marcos Acayaba, importante architetto brasiliano, ed i suoi “progetti ecologici”. A cura Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara, verrà presentato al pubblico uno studio di mercato sulla filiera del restauro in Brasile, dal livello della formazione a quello delle imprese specializzate, dalle competenze scientifiche fino a quelle del cantiere, analizzando il mercato immobiliare e le quantità in gioco in termini di aree urbane storiche che necessitano di interventi di restauro.
Tra le altre esperienze e proposte internazionali case histories da Polonia, Croazia e Serbia. In particolare il Dipartimento Italiano per lo Sviluppo e la Coesione Economica, presente in fiera con uno stand istituzionale, illustrerà i risultati delle attività di studio, tutela e promozione del patrimonio culturale in Serbia attraverso i più importanti progetti di cooperazione tra Patti territoriali italiani e istituzioni serbe della Vojvodina realizzati negli ultimi anni. Nell’ambito dei Programmi di Cooperazione Territoriale Europea verranno inoltre presentati i progetti, specificamente dedicati al tema della cultura e del dialogo interculturale per la salvaguardia del patrimonio delle regioni italiane e delle nazioni affacciate sul’Adriatico, Stati dell’Ex-Jugoslavia, fino ad Albania e Grecia.
Numerosi delegati ICE provenienti da Russia e Turchia saranno invece in fiera in virtù della rinnovata collaborazione tra il Salone e ASSORESTAURO, l’Associazione Italiana per il Restauro Architettonico, Artistico e Urbano impegnata per il 2014 in progettazione di percorsi formativi e assistenza tecnica finalizzati a interventi di restauro conservativo di importanti siti dei due Paesi.
Tra le altre associazioni presenti in fiera si ricordano: ARI Associazione Restauratori d’Italia, Restauratori Senza Frontiere, Associazione La Ragione del Restauro, Associazione Centro Studi Sisto Mastrodicasa, ASS.I.R.C.C. Associazione Italiana Recupero e Consolidamento Costruzioni, ANA Associazione Italiana Archeologi, ALA Assoarchitetti, il Forum Italiano Calce e la CNA Nazionale, settore Artistico e Tradizionale.
Di casa a Restauro il Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo che festeggia quest’anno i 250 anni dalla sua fondazione; sullo stand durante le quattro giornate del Salone si terranno workshop sulla tecnica di realizzazione e restauro di commesso in lapislazzulo e malachite, nel corso dei quali verranno presentati i processi di lavorazione della malachite e del lapislazzulo ricostituiti secondo la tecnica storica oggi perduta del mosaico russo.
Giunto alla sua IV edizione, torna il Premio Internazionale Domus Restauro e Conservazione Fassa Bortolo. Dopo un difficile quanto interessante dibattito, i membri della commissione hanno deciso all’unanimità di premiare, vista la grande omogeneità qualitativa delle migliori proposte nella sezione progetti realizzati, tre contributi come medaglie d’oro ex aequo e due come medaglie d’argento.
I riconoscimenti più preziosi vanno allo studio spagnolo Sergio Sebastiàn architects per la valorizzazione di uno scavo archeologico a Daroca, Saragozza, (uno spazio ipogeo dedicato a funzioni culturali, hall per conferenze, sale riunioni, piccolo museo), all’architetto Leonardo Angelini per il restauro del mulino di Baresi (che si dimostra un intervento che ha avuto un forte impatto sociale e che lo qualifica per la potenzialità di offrire spunti all’identificazione col patrimonio locale), e allo studio dell’arch. Patrizia Valle per il restauro delle mura di Cittadella, Padova, (un’opera di restauro volta al recupero degli elementi significativi delle mura urbane nella loro attuale consistenza materica, e valorizzata da due interventi ‘reintegrativi’).
La XXI edizione inoltre, che si svilupperà in quattro giorni come sempre densi di eventi, discussioni e workshop, può vantare un concept espositivo completamente rinnovato, in cui le dimensioni culturale, scientifica e commerciale della manifestazione saranno integrate e connesse tra loro. Si riconfermano anche per questa edizione le iniziative collaterali di Ferrara Aperta per Restauro, che vedono l’apertura straordinaria gratuita, anche serale, di musei, pinacoteche e palazzi storici cittadini durante tutti i quattro giorni di manifestazione.
Il programma completo e costantemente aggiornato sul sito www.salonedelrestauro.com