L’Appennino conquista il Trento Film Festival. Sono moltissimi i film, i libri, gli ospiti targati Emilia Romagna che parteciperanno alla 62° edizione della manifestazione. Una terra di viaggiatori ed esploratori dell’immaginario, capaci di affrontare ogni sfida. Tra le proiezioni speciali un documentario interpretato e diretto dallo scrittore Enrico Brizzi insieme a Serena Tommasini Degna: “Alta Via dei Parchi, viaggio a piedi in Emilia-Romagna”. Brizzi attraversa il crinale appenninico in 27 tappe, da Berceto all’Eremo della Madonna del Faggio sul Monte Carpegna, in vista dell’Adriatico. Un viaggio anche interiore, che passo dopo passo riporta alla mente i ricordi dello scrittore bolognese e la memoria di questi luoghi, percorsi storicamente da personaggi memorabili, come Dante Alighieri, San Francesco d’Assisi, Dino Campana.
Enrico Brizzi, insieme al direttore di “Meridiani Montagne” Marco Albino Ferrari, sarà inoltre protagonista di “Appennino a due voci”, un reading letterario in programma lunedì 28 aprile al MUSE di Trento. Il 29 aprile interverrà alla premiazione del concorso letterario dedicato ai giovani (11-15 anni e 16-26 anni) e delle migliori tesi di laurea, e sarà il protagonista di una camminata letteraria nei dintorni di Trento.
Tra i film selezionati spicca, nella sezione ALP&ISM, “Vincersi”, di Mirko Giorgi e Marco Ongania, un documentario che racconta la storia di un gruppo di giovani atleti non vedenti del CUS Bologna, che condividono la passione per l’arrampicata. Il profondo rapporto di fiducia con il loro coach permette loro di sviluppare grandi doti di intelligenza motoria e controllo mentale, e di superare ogni ostacolo con crescente sicurezza.
Massimo Alì Mohammad firma invece “Voci dalla Val Montone” (sezione Terre Alte), un documentario che, partendo dalla comunità di San Benedetto in Alpe (FC), racconta la realtà di questa vallata ricca di natura, umanità e storia.
Tra gli appuntamenti letterari va segnalato l’incontro domenica 27 aprile con Folco Quilici e Davide Bregola. Il primo, documentarista e scrittore nativo di Ferrara, partendo dal suo libro “Il mio mondo” racconterà le avventure vissute negli anni, per terra e per mare, mentre il secondo, scrittore originario dell’Emilia, coltiva una visione cosmopolita attraverso i suoi libri, come “Viaggi e corrispondenze”, Premio Tondelli per la narrativa, o “Da qui verso casa”, raccolta di interviste a scrittori stranieri che scrivono in lingua italiana.
A Trento, per il Festival, arriverà anche un emiliano d’adozione, una leggenda del mondo della montagna, Kurt Diemberger, Piolet d’Or alla Carriera 2013 e conquistatore di tantissime vette in tutto il mondo. Diemberger, austriaco, da anni ha eletto l’Italia, e in particolare Bologna, come residenza.
Una mentalità affine a quella di Diemberger è quella di Alberto Rampini, tra i relatori dell’incontro Trad Climbing di domenica 27 aprile. Alpinista parmense, ha contribuito alla scoperta di molte zone di arrampicata nei dintorni di Parma e nella zona pre appenninica.
Dalle vette ai paradisi delle discese in fuoripista: ospiti del Festival trentino sono anche il docente di Bologna Martino Colonna e il suo compagno di avventure Francesco Perini, ex-atleta di livello internazionale di snowboard, autori di “Uomini e neve”, dedicato al freeride, che sarà presentato domenica 27 aprile. Martino Colonna ha al suo attivo spedizioni e prime discese in zone inesplorate del pianeta, è membro del Freeride team di Dalbello-Volkl-Marker ed è autore del primo manuale sullo sci Freeride in Italia, mentre Francesco Perini è procuratore di alcuni tra i migliori atleti europei sia di snowboard che di sci, scrive per riviste di sci e di snowboard ed è tuttora un appassionato freerider.
Da sessantadue anni il mondo della montagna, dell’alpinismo e dell’avventura si specchia nelle opere presentate al Trento Film Festival, il primo e più antico festival dedicato a queste tematiche.
L’edizione 2014 promette di superare le affluenze record del 2013 (12mila spettatori, 35mila visitatori) ospitando numerosi ospiti di rilievo, e inserendo in cartellone novità, anteprime e sorprese, concentrate in una decina di giorni: 27 film concorso, diverse anteprime mondiali (tra cui “Change” con Adam Ondra e “Verso dove” con Kurt Diemberger) e italiane, e oltre 120 appuntamenti dedicati a cinema, letteratura, sport e arte, in programma fra Trento e Bolzano.
Uno dei percorsi tematici più importanti della 62esima edizione del Festival riguarda l’Everest: al tetto del mondo è dedicata la serata di apertura, il 25 aprile. “The Epic of Everest”, il documentario originale della leggendaria spedizione di George Mallory ed Andrew Irvine, che nel 1924 scomparvero sull’Everest dopo essere stati visti a pochi passi dalla cima. Le immagini della missione, riprese in condizione estreme dal capitano John Noel, costituiscono un documento di una bellezza mozzafiato e offrono le più antiche testimonianze filmate sulla vita tibetana. Il documentario, restaurato dal British Film Institute nel 2013 sarà musicato dal vivo dal musicista elettronico e compositore Simon Fisher Turner.
L’Everest torna protagonista in concorso con la prima italiana di “Beyond the Edge”, imperdibile ricostruzione in 3D della spedizione vittoriosa di Edmund Hillary e Tenzing Norgay, che del 1953 conquistarono per primi la vetta. Nella sezione «Alp&ism» troviamo invece “High and Hallowed: Everest 1963”, dedicato alla celebre salita americana lungo la cresta ovest. Voce narrante, l’autore di Into the Wild Jon Krakauer. Chiude la serie “High Tension”, che racconta il difficile retroscena della spedizione del 2013 degli alpinisti Simone Moro, Ueli Steck e Jon Griffith, che, aggrediti da un gruppo di Sherpa in seguito a un diverbio, rinunciarono all’ascensione.
Il Messico è il paese ospite di questa edizione: con la rassegna “Destinazione… Messico” il pubblico potrà scoprire le tradizioni e i paesaggi rurali e remoti, lontani dal turismo di massa, del paese sudamericano.
In programma, alcuni affascinanti documentari d’autore, selezionati dai migliori festival messicani e internazionali, come Who is Dayani Cristal? di Marc Silver, già ai festival di Sundance, New York e Roma, proiettato sabato 26 aprile. Uno spazio particolare è dedicato all’illustrazione per l’infanzia, con la mostra “I sogni del serpente piumato”, e alla musica, con il concerto dei “Mariachi Sol Mexicano”, visti anche nel film premio Oscar “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, e l’appuntamento con Hector Vega, antropologo e musicista messicano che racconterà, cantando e suonando le leggende della città azteca di Tixtla.
I volti della 62esima edizione del Trento Film Festival sono quelli di molti eroi della montagna, come Reinhold Messner (con un intervento il 2 maggio sulle regine dell’alpinismo), Kurt Diemberger, vincitore del Piolets d’Or alla carriera nel 2013, al centro del documentario “Verso dove”, in programma in anteprima mondiale il 26 aprile, Adam Ondra, protagonista di “Change”, ugualmente in anteprima mondiale il 1 maggio, Alex Honnold, fenomeno dell’arrampicata free presente come giurato, e David Lama, protagonista del film “Cerro Torre. A Snowball’s Chance in Hell”.
Da 28 anni al Trento Film Festival si svolge la Rassegna internazionale dell’editoria di montagna “MontagnaLibri”, un vero festival nel festival che avrà il suo epicentro in Piazza Fiera, a ridosso del centro storico. In ambito letterario, spazio a Folco Quilici, che presenterà “Il mio mondo” il 27 aprile, a Mauro Corona, protagonista insieme all’Orchestra Extraterrestre, della serata-evento del 29 aprile, dal titolo “Le montagne d’Italia”, e a Licia Colò, apprezzata conduttrice televisiva, che sabato 3 maggio presenterà presso la Sala Conferenze della Fondazione il suo ultimo libro “Per te io vorrei”. Da segnalare, martedì 29 aprile, l’appuntamento con il giornalista messicano Diego Osorno, noto reporter e autore di un volume sul traffico della droga tra il Sud e il Nord America.
Quest’anno il Festival può contare su un’apprezzata sala aggiuntiva, lo storico Supercinema Vittoria, completamente rimodernato: sarà qui che verranno proiettate due anteprime italiane, “In order of disapperance” del norvegese Hans Petter Moland, in concorso al festival di Berlino, e “La montagna silenziosa” dell’austriaco Ernst Gossner, il kolossal in costume ambientato durante la Prima Guerra Mondiale girato tra Trentino e Alto Adige, ma anche un classico come “Il deserto dei Tartari” di Valerio Zurlini, tratto dal romanzo di Dino Buzzati, oppure due spettacolari film fuori concorso, come “Terre des Ours” di Guillame Vincent, sulla vita dei grandi orsi bruni in Kamchatka, e “A Symphony of Summits: The Alps from Above”, un appassionante volo sulle Alpi, dal Cervino alle Dolomiti.