Repubblica dello scorso 14 giugno dedica RCLUB, il contenitore culturale del sabato, all’eclettico attore hollywoodiano John Malkovich: l’ultimo dandy. Una passione, quella della moda, coltivata dall’attore con la sua attività di stilista. “Dieci anni fa” scrive il quotidiano “Malkovich ha lanciato la sua prima collezione di vestiti, Uncle Kimono, e dal 2010 firma la collezione Technobohemian, nome ispirato da un romanzo italiano e che sintetizza il suo approccio alla vita: nomade e connesso.”
Autore del romanzo in cui l’attore ha scovato l’affascinante definizione di Technobohemian è Simone Ramilli, scrittore bolognese con all’attivo diverse pubblicazioni in ambito scientifico: Roqk, la vera storia del movimento Technobohemian è il titolo del suo primo romanzo appena concluso dopo una lunga revisione e ancora inedito. Roqk narra le incredibili vicende del fantomatico Movimento Technobohemian, variopinto drappello di artisti dell’arte di vivere ed aspiranti rivoluzionari. Una prima bozza del romanzo finì sulla scrivania di Nan Graham, editor della Simon & Schuster, una delle più grandi case editrici statunitensi, che definì Roqk un libro singolare, tra Paolo Coelho e Kurt Vonnegut, con grandi intuizioni sul ruolo della paura e su molti altri temi, dal cambiamento climatico alla religione cattolica. L’editor trovò il romanzo avvincente, ma segnalò alcuni difetti di scrittura e struttura che hanno spinto lo scrittore a rivedere il testo terminandolo di recente, un po’ in ritardo rispetto all’impeto e alla velocità di John Malkovich a cogliere l’attualità dell’idea. Così Malkovich scrive nel suo sito: “Sono stato ispirato dalla figura di un bohemian del nuovo millennio. Ho pensato che fosse necessario aggiornare la figura del bohemian ma non in modo tradizionale. Era necessario farne una figura cosmopolita, calata nel presente, pienamente integrata nel mondo tecnologico in cui viviamo”. Nel Technobohemian Malkovich ha trovato corrispondenza con i suoi intenti creativi e la sua personale visione dell’uomo degli anni Zero: nomade ma tecnologico, aperto al futuro, gentleman e anticonformista. A dimostrazione ancora una volta che la creatività Made in Italy è capace di grandi suggestioni.
Ramilli incontra Malkovich a Prato nel 2009: immediato il feeling, galeotta anche la sorprendente somiglianza fisica tra i due. “Gli portai una copia del mio romanzo, The Roqk, nella quale si narrano le avventure di un gruppo di artisti dell’arte di vivere: simili nel modo di essere, di amare, negli stili di vita, all’insegna della libertà e della joi de vivre, contro ogni conformismo e censura” racconta Ramilli. Malkovich ne rimane colpito al punto di chiedere allo scrittore il permesso di prendere in prestito il termine Technobohemian, “promettendo di usarlo al meglio”. Nel 2009 i due a partire da questa esperienza, insieme ad altri imprenditori e designer italiani, hanno fondato la società Roqk (come il titolo del libro). Nel 2010 Malkovich lancia la linea di abiti maschili Technobohemian by John Malkovich. mentre altri soci danno vita all’Opificio Jm nel cuore di Prato Nel 2012 va in scena lo spettacolo musicale John Malkovich and the Technobohemians.
Queste le parole che Malkovich scrive a proposito di The Roqk e dell’autore:
“Simone Ramilli è uno scrittore e ricercatore nel campo delle neuro-scienze. Il suo romanzo, The Roqk, è pieno di osservazioni interessanti, tra le quali forse la più notevole riguarda il ruolo di influenza corrosiva e a volte maligna che la paura gioca nelle nostre menti, nella nostra vita spirituale, nei nostri sogni e nel nostro benessere fisico. Il romanzo svela una serie di personaggi originali e caratteristici coinvolti in una quantità di situazioni e luoghi interessanti. Lo consiglio senza esitazione, e a mio parere quella del signor Ramilli è una voce che sentiremo sempre più negli anni a venire. “