Tre giorni da vivere in vigna per imparare l’innovativo metodo di potatura ramificata della vite “Simonit&Sirch” utilizzato per produrre alcuni dei più grandi vini del mondo, ultimo dei quali in ordine cronologico è il prestigioso Château d’Yquem, una leggenda per i wine lover di tutto il mondo. Da lunedì 18 a mercoledì 20 gennaio venti viticoltori della Romagna saranno ospiti della Tenuta Diavoletto di Bertinoro per sperimentare sul campo la tecnica messa a punto dai preparatori d’uva friulani Marco Simonit e Pierpaolo Sirch, che proprio per il loro particolarissimo metodo di potatura sono stati insigniti lo scorso 13 gennaio del 41° Premio internazionale Nonnino.
Il metodo “Simonit&Sirch” si basa su quattro regole semplici che possono essere adattate a tutte le forme di allevamento della vite: permettere alla pianta di crescere con l’età occupando spazio con il fusto e con i rami, garantire la continuità del flusso linfatico, eseguire tagli di piccole dimensioni sul legno giovane, utilizzare la cosiddetta tecnica “del legno di rispetto” per allontanare il disseccamento dal flusso principale della linfa. Durante la tre giorni bertinorese queste regole saranno applicate principalmente alle vigne di Sangiovese e Albana. “Il lavoro in vigna è delicato – sottolinea Maximilian Girardi, titolare di Tenuta Diavoletto – e rappresenta una fase cruciale sia per dare vita a grandi vini sia per salvaguardare le piante nel corso del tempo, garantendo loro integrità e salute. Condividere questo metodo innovativo insieme ad altri viticoltori del nostro territorio è una nuova prova di come la Romagna stia crescendo sempre più nel campo vitivinicolo e sia in prima fila nella ricerca delle migliori soluzioni disponibili a livello naturale”.
Nel corso della tre giorni i viticoltori si cimenteranno in momenti di formazione teorica e pratica, confrontandosi sulle proprie esperienze ed esercitandosi in sessioni di gruppo e individuali.