Pasqua in Sicilia Occidentale con un record nazionale.
Dal 20 al 27 marzo processioni e tradizioni per visitatori di tutto il mondo: anche la manifestazione religiosa più lunga d’Italia, la Processione dei Misteri di Trapani.
La Pasqua è per la Sicilia la ricorrenza che, fin dai tempi più antichi e più di ogni altra, ha suscitato in tutto il territorio dell’isola una fortissima partecipazione popolare.
Anche la Sicilia Occidentale è ricca di rappresentazioni e processioni che vogliono commemorare la Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo, appuntamenti che, uniti alla ricchezza ambientale ed artistica di questo lembo di Sicilia, richiamano sempre più l’attenzione del turista internazionale. I cortei che si snodano per le vie delle città sono formati dalle confraternite delle arti e dei mestieri nei loro antichi costumi e richiamano, oltre alla numerosa presenza dei cittadini locali, anche un’attenzione sempre più crescente dei turisti che qui trovano le più autentiche tradizioni storiche di questa terra meravigliosa.
La presenza attiva della gente è sentita a tal punto che, anche a livello emotivo, i sentimenti del dolore per la Morte prima e poi della gioia per la Resurrezione del Redentore, appaiono autentici per la teatralità che assumono nei vari passaggi del ciclo pasquale.
Il Mistero Pasquale viene rievocato anche nei più piccoli centri della Sicilia Occidentale, con lo scopo di rispettare le tradizioni, ma soprattutto di dare espressione ai più autentici sentimenti religiosi. In alcune località le celebrazioni assumono una spettacolarità tale da richiamare visitatori da ogni parte d’Italia e perfino dall’estero.
Anche sul piano gastronomico la Pasqua viene commemorata con una serie di preparazioni rievocative della ricorrenza: in primo piano l’agnello che viene cucinato secondo le tradizioni cittadine e poi le pecorelle di pasta reale. Ed ancora le “cuddure o aceddi cu l’ova” una sorta di grande biscotto, a volte a forma di uccello, in cui sono incastonate una o più uova. Ed infine la cassata, tipico e rinomato dolce siciliano, ormai noto in tutto il mondo che trae origine dalla ricorrenza pasquale.
Nel lembo occidentale dell’isola il percorso tocca località stupende come Erice, Marsala, Trapani, Buseto Palizzolo.
Partiamo proprio da Buseto Palizzolo. Nella Domenica delle Palme, quest’anno il 20 marzo, si svolge una manifestazione unica nel suo genere, inserita tra le più importanti della Settimana Santa in Sicilia: la Processione dei “Misteri”. Questa è il racconto secondo i Vangeli della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo, in sedici quadri viventi composti su scenografici carri, ai quali si alternano gruppi di fedeli in abiti penitenziali tradizionali e diverse bande musicali. In continua evoluzione, la Sacra Rappresentazione viene ogni anno riproposta in forma sempre più dettagliata e curata, grazie ad una continua attività di ricerca presso le fonti evangeliche e storiografiche. La Processione della Via Crucis, nel suo lungo percorso, dall’inizio alla fine, offre una molteplicità di momenti tutti da vivere. Il percorso lungo le vie del paese, quando tutto ancora è illuminato dalla luce del giorno, è uno spettacolo impareggiabile, ma è al calare della sera che la Processione nel suo insieme esprime tutta la sua bellezza e raggiunge i più alti livelli espressivi.
Ad Erice, in un’atmosfera di rara suggestione medievale, nel primo pomeriggio del Venerdì Santo si svolge lungo le strade acciottolate del centro storico la Processione dei Misteri. Dall’antica chiesa di S. Orsola partono 4 gruppi statuari alloggiati nelle basi lignee per il trasporto, le cosiddette vare, che rappresentano artisticamente la passione e la morte di Cristo: l’Orazione nell’orto, la Coronazione di spine, la Flagellazione e la Salita al Calvario. Le statue settecentesche sono realizzate in legno, tela e colla e anticamente la loro cura era affidata alle maestranze ericine. I gruppi sacri, decorati sobriamente con fiori e illuminati da torce di cera, portati a spalla dai fedeli, attraversano le vie principali del suggestivo centro storico, si fermano in Piazza della Loggia e al calar della sera ritornano nella loro Chiesa.
A Marsala si svolge la Processione dei Gruppi Viventi del Giovedì Santo, durante la quale la rappresentazione della passione e morte di Gesù è proposta attraverso forme di teatralizzazione per le vie cittadine. Un palcoscenico naturale per una giornata in cui convivono religiosità, arte, tradizione.
Curata dalla Confraternita di Sant’Anna, inizialmente la Processione (attorno all’anno 1600) era formata da un gruppo di nobili spagnoli: un confratello reggeva la croce e, dietro, altri seguivano con il simulacro del Cristo. Un secondo gruppo, quello con gli Apostoli, fu poi realizzato dai cittadini marsalesi che – via via – aggiunsero altri gruppi: bambini vestiti da angioletti, Gesù davanti a Caifa, Erode e Pilato, la salita al Calvario… A chiudere, il corteo funebre con il Cristo morto e la Madonna Addolorata.
I personaggi dei “Gruppi Viventi” – che recitano indossando costumi corrispondenti a quelli d’epoca – fanno rivivere gli eventi che hanno segnato la vita di Gesù, suscitando forti emozioni tra migliaia di cittadini e visitatori richiamati ogni anno dalla spettacolarità delle drammatizzazioni.
A Trapani la Processione dei Misteri si svolge dalle ore 14.00 del Venerdì Santo e si protrae, per quasi ventiquattro ore, sino al sabato. È la più lunga manifestazione religiosa italiana ed è anche tra le più antiche.
E’ è anticipata il Martedì Santo dalla Processione della Madre Pietà dei Massari e il Mercoledì Santo dalla Processione della Madre Pietà del Popolo.
I Sacri gruppi dei Misteri percorrono gran parte delle vie della città siciliana, in uno spettacolo di luci, suoni, colori ed emozioni. Si tratta di una tradizione dalle evidenti origini spagnole che si rappresenta da quasi 400 anni. I “Misteri” sono venti raffigurazioni artistiche della Passione e Morte di Cristo: su una base sagomata di legno, la vara, si ergono le opere scultoree, realizzate dagli artigiani trapanesi del XVII e XVIII secolo e rappresentanti scene evangeliche.
Le statue vengono addobbate con preziosi ornamenti argentei ed elaborate composizioni floreali, illuminate in modo da far risaltare i tratti del volto, le movenze di dolore e sofferenza. Ogni gruppo è portato a spalla da non meno di dieci uomini, detti “massari”. I portatori conferiscono alla processione uno dei suoi aspetti più significativi: “l’annacata”, ovvero il movimento impresso al gruppo seguendo le cadenze dei brani musicali suonati dalle bande.
Ad organizzare la processione fu, nei primi anni del ‘600, la Confraternita di San Michele Arcangelo, che successivamente affidò alle maestranze cittadine l’onore e l’onere di condurre in processione i Sacri gruppi.
I Misteri sono custoditi presso la settecentesca chiesa barocca delle Anime Sante del Purgatorio da dove prende avvio la processione nel pomeriggio del Venerdì Santo. Il lungo corteo, dopo essersi snodato per le vie della città e aver trascorso un’interminabile e affascinante notte, si conclude, sempre nella Chiesa del Purgatorio, intorno alle ore 14.00 del Sabato Santo.
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