Trasmettere la passione per un lavoro antico, l’amore per l’artigianalità e le materie prime di qualità, la valorizzazione dell’ambiente e del proprio territorio. È questo lo spirito con cui è nata l’Accademia Internazionale dell’Arte Casearia, una scuola per aspiranti casari che dalla sua fondazione persegue l’obiettivo di far conoscere e apprezzare a giovani e meno giovani questo mestiere, incentivando un modello economico “nuovo” in grado di dare vita a posti di lavoro. La forza è dare valore all’economia e alle produzioni locali, dando il proprio contributo per mantenere il reddito delle piccole aziende agricole artigiane pagando il giusto prezzo del latte e puntando per questo nella formazione di “nuove leve casearie” partendo dagli insegnamenti di professionisti ed esperti del settore.
Sono tante le storie di successo motivo di orgoglio per l’AIAC, a testimonianza che la strada intrapresa è quella giusta. Ne è un esempio recente una giovane coppia di fidanzati che, per far fronte ad un periodo di crisi economica, ha deciso di reinventarsi, puntando tutto su un lavoro ormai quasi dimenticato dalle nuove generazioni. Prende forma così “Storie di Latte”, un bar-gelateria con annesso caseificio artigianale nel centro storico di Rovereto (TN), nata dai sogni e dalle speranze di Luca e Sara che hanno messo il loro futuro nelle mani dell’AIAC.
Era novembre del 2015 quando i due ragazzi, per dare una svolta alla loro vita, hanno deciso di frequentare il corso base per aspiranti casari a Bagnolo nel trevigiano. Dalla full immersion di una settimana presso l’Accademia Internazionale dell’Arte Casearia hanno poi dato avvio, lo scorso aprile, ad un laboratorio di trasformazione del latte di qualità, “Storie di Latte” appunto, la cui filiera produttiva è interamente riconducibile a piccole attività locali montane: il latte di capra proviene infatti dalla Val di Ledro e quello vaccino dalla zona del Monte Bondone.
Partivano quindi da zero Luca e Sara ed oggi, nel loro negozio con annesso laboratorio caseario nel centro di Rovereto, oltre ad un ottimo gelato prodotto al momento con materie prime di elevata qualità realizzano anche yogurt, caciottine, robiole e formaggi artigianali d’eccellenza. Una scommessa vincente quella dei due giovani, resa possibile principalmente dalla loro creatività e determinazione, ma anche grazie all’utilizzo del “Sistema Caseario Carpigiani-Perenzin”, il Cheesemaster, un macchinario che in un solo metro quadrato di spazio e in 103 cm di altezza consente loro di avere a disposizione tutte le potenzialità produttive di un piccolo caseificio, sfruttandole per creare formaggi diversi e innovativi partendo da materie prime di qualità.