Profumano di mare, di vento, di gigli e orchidee selvatiche. Di notti di luna piena e rossi tramonti. Sono i vini firmati dalla Cantina Conti Zecca, nati da agricoltura sostenibile: 320 ettari di vigneti lambiti dalle spiagge di Porto Cesareo, nel Salento, dove prevalgono i vitigni di negroamaro e primitivo tra la zona del Leverano doc e del Salice Salentino doc.
Al Vinitaly la Cantina ha stappato le prime bottiglie ed è stato subito un gran successo! Più di 80 giornalisti esperti di enogastronomia, eventi e turismo si sono accreditati nello stand per sentirne i profumi e il gusto. Tutte le etichette nate da vendemmia sostenibile sono contrassegnate da una simpatica ape gialla, il prestigioso riconoscimento e il segno distintivo che il Ministero delle politiche agricole concede a chi si è sottoposto al rigido disciplinare per ottenere la certificazione. E i riconoscimenti non sono tardati: la Cantina ha appena ricevuto il premio speciale eco-friendly della Guida BUONIVINI d’Italia edita da Touring Club Italiano.
Ad avviare il progetto è stato il giovane Clemente Zecca, fresco di laurea in Economia con una tesi sull’argomento. “Una terra viva dà vini vivi”, dice il dottor Zecca. “I cambiamenti climatici ci impongono di fare scelte decisive per difendere l’ambiente in cui viviamo”.
Impatto zero, riduzione dei consumi, riciclo delle acque, difesa delle viti dagli insetti nocivi attraverso il metodo naturale della confusione sessuale: l’agricoltura sostenibile vuol dire tutto questo e all’ombra delle viti è sbocciata la biodiversità!
“La cura della terra e dei vigneti fa parte del Dna della nostra famiglia”, dice il conte Alcibiade Zecca che, con i fratelli Francesco, Luciano e Mario conduce l’azienda di famiglia, un’azienda fondata ufficialmente nel 1935, ma di cui si ha traccia, nei documenti storici, sin dal 1.500. “Cinque secoli di passione e di cura per la terra, che ci vedono custodi dei vitigni autoctoni”.
Dice il conte Francesco Zecca: “L’agricoltura sostenbile non è un traguardo, ma una tappa molto importante del percorso che abbiamo intrapreso già da vari anni sul fronte della sostenibilità. Parallelamente al nostro impegno, stiamo anche attuando un processo di conversione al biologico, cercando di riportare al centro dell’attività agricola il concetto stesso di fertilità naturale del terreno, rispetto per l’ambiente e per chi ci lavora”.
“Il vino buono nasce dalla campagna.”, conferma l’enologo Antonio Romano, direttore generale della Cantina. “L’utilizzo di pratiche di agricoltura sostenibile si traduce sicuramente in un vantaggio per la cantina da un punto di vista sia agronomico che economico, ma saranno anche e soprattutto il territorio e l’ecosistema circostanti a beneficiare delle conseguenze di tale approccio”.
Sulle più prestigiose etichette: Liranu, Terra, Rodinò, Nero, sull’elegante primitivo Rifugio, Salento Igt, sul rosato Venus si è posata l’Ape del Ministero delle politiche agricole. E molti dei vini più pregiati sono stati già venduti ancora prima di essere imbottigliati.
Succede per Luna, un bianco Igt Salento, bland di malvasia e chardonnay, già prenotato e andato in sold out. Dice il direttore commerciale, Valentino Caputo: “LUNA continua a regalarci grandi soddisfazioni: ha ottenuto 93 punti da James Suckling che ha commentato: “Ancora una volta un trionfo!” 93 punti da Luca Maroni, 90 punti da Doctorwine, 3 viti e mezzo da AIS VITAE, 4 grappoli da BIBENDA. Ai giapponesi piace moltissimo”.
Luna racconta le notti di luna piena salentine quando i bianchi raggi risplendono sui due mari del Salento e prende vita la notte salentina tra note di follia e romanticismo.