Analizzare il rapporto dell’essere umano con una tecnologia che diventa sempre più complessa ed imperscrutabile per chi la utilizza. E’ questo il concept che ROBOT Festival, da sempre interessato alle direzioni future del digitale, ha scelto di esplorare nella sua undicesima edizione, rappresentando la tecnologia come una come una misterica scatola nera (#BlackBox).
Tre le date, 12, 25 e 26 ottobre, e tre le location (Palazzo Re Enzo, Sala Maggiore – EX GAM, DumBO) che ospiteranno il viaggio di ROBOT 11, che vede al comando un equipaggio di ospiti internazionali che raccoglie nomi noti del panorama elettronico così come artisti emergenti che mettono in scena percorsi sino ad ora inesplorati a cavallo fra clubbing, performance live e la voglia di non farsi limitare dai confini dei generi e dei linguaggi.
Fra i nomi più attesi quello del produttore spagnolo John Talabot, già ospite dell’ottava edizione di ROBOT Festival, e l’introspettivo produttore inglese Leon Vynehall. Tolouse Low Trax, fondatore e resident del Salon Des Amateurs, il club di Düsseldorf diventato celebre per i suoi set lunatici, si esibirà per ROBOT 11 in versione live.
Sonorità poco ortodosse, come quelle forgiate dai Red Axes, duo israeliano che con la loro Garzen Records sta riscrivendo il suono di Tel Aviv alla ricerca di un ponte fra l’energia del rock e le sonorità del club. Altrettanto eclettico Interstellar Funk, stella che illumina l’underground olandese con i suoi dj set imprevedibili e articolati.
Dalla costellazione di NTS Radio, arrivano Moxie, resident dell’emittente londinese fin dagli esordi, e Afrodeutsche, produttrice britannica le cui creazioni sonore si muovono in bilico fra techno ed electro dal sapore afrofuturista verso traiettorie profonde e astratte.
ROBOT Festival è un progetto dell’Associazione Culturale Shape, patrocinato e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Bologna