Un antico fienile divenuto una bottaia tra le più suggestive, una struttura green completamente autosufficiente dal punto di vista energetico, camminate in vigna, sale degustazioni, locali per la produzione dello spumante metodo classico e uno spazio dedicato ai vini delle anfore. A contornare il tutto, 16 ettari di vigneto tutti biologici a cui si aggiungono 6 ettari di bosco. L’enoturismo “made in Romagna” parte da qui, da Tenuta Masselina, luogo tra i più caratteristici nelle colline tra Faenza e Imola.
Se è vero che l’enoturismo lo scorso anno ha mobilitato 15 milioni di persone e nel 60% dei casi i turisti hanno visitato le cantine della propria regione (fonte XVI Rapporto sul Turismo del Vino in Italia), Tenuta Masselina ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista nel territorio alla luce della ripresa dell’attività dopo i tre mesi di lockdown.
“Masselina è un luogo con una forte identità territoriale, testimoniata dalla presenza di vitigni autoctoni, allevati tradizionalmente come per esempio l’Albana Pergoletta – spiega Elena Piva di Tenuta Masselina – È una Tenuta dove si racconta la Romagna attraverso i vini, il cibo e il paesaggio, facendo un’esperienza con visite in cantina, percorsi track nel vigneto, degustazioni guidate ed eventi. Qui si vive il lavoro nella vigna, la bellezza della natura, lo stare bene e il gusto dei grandi vini. Tenuta Masselina è simbolo e paradigma di sostenibilità, quella raccontata ogni giorno”.
Di proprietà Terre Cevico, Masselina sorge sulle colline di Castelbolognese nel cuore della sottozona Serra, in un terroir di argille rosse fra i più vocati di Romagna nella produzione di Sangiovese. L’azienda vitivinicola biologica persegue una filosofia green a 360 gradi, dalla vigna all’utilizzo di energia da fonti rinnovabilie racconta i viniattraverso l’esperienza. Nei suoi 16 ettari di vigneto tutto biologico, sono presenti vitigni autoctoni come Albana, Sangiovese, Trebbiano e Grechetto gentile (Pignoletto).
La struttura è interamente realizzata con gli standard di Casaclima: per l’acqua calda e il riscaldamento viene utilizzato il calore captato da 14 pozzi geotermici e buona parte dell’energia elettrica è generata da pannelli fotovoltaici.
Un tempo antico fienile romagnolo, il suo recupero oggi ospita una suggestiva bottaia, un locale per l’affinamento dello spumante metodo classico e uno spazio dedicato ai vini nelle anfore.
“La Romagna ha un grande potenziale, in gran parte inedito, che deve essere al centro di una proposta enoturistica che dia valore alle produzioni vinicole e agli stessi territori – prosegue Elena Piva – Siamo produttori di vino, ci siamo resi conto che è fondamentale raccontarlo attraverso l’esperienza nel luogo di produzione. Strategico è creare sinergie con il territorio: i luoghi della cultura, del turismo, gli artigiani e la gastronomia. È una nuova forma di turismo che unisce produzioni, tempo libero, sport e salute”.
L’enoturista potrà recarsi in tenuta per degustare i vini, visitare i vigneti e la cantina. Sarà possibile fruire dei servizi anche su prenotazione utilizzando l’apposito link dal sito www.masselina.it scegliendo tra i tre tour che la collina propone: classico, gourmet, vino e vigneti.