Alla Rocca di Dozza, sede di Enoteca Regionale Emilia Romagna, è stata presentata la collaborazione che vedrà protagonisti i vini emiliano-romagnoli nell’ambito della trasmissione “Mica Pizza e Fichi” in onda su LA7 dal 18 ottobre (ore 12.20), condotta da Tinto (al secolo Nicola Prudente), storica voce della trasmissione radiofonica cult “Decanter” di RaiRadio2.
Alla presentazione sono intervenuti, oltre a Tinto e ai vertici di Enoteca Regionale Emilia Romagna, il Presidente Giordano Zinzani e il Direttore Ambrogio Manzi: l’Assessore agricoltura e agroalimentare Regione Emilia-Romagna Alessio Mammi, la narratrice digitale, sommelier e scrittrice, brand ambassador di Enoteca Regionale Adua Villa, Gianni Di Lella pizzaiolo e titolare de “La Bufala” di Maranello, protagonista di una delle puntate della trasmissione.
Giunta alla seconda stagione, “Mica Pizza e Fichi” è il primo format tv dedicato alla pizza gourmet e in questo 2020 si presenta come un vero e proprio progetto crossmediale. Oltre alla televisione, infatti, il progetto prevede anche 30 puntate digitali sul web (già partite a metà settembre e programmate fino a fine anno, con un taglio ovviamente diverso rispetto a quelle televisive) e un libro fotografico, edito da Cairo, che raccoglie tutte le migliori creazioni dei più noti e apprezzati pizzaioli italiani.
Per quanto riguarda la trasmissione tv, in totale saranno 10 le puntate in onda su LA7 (con successive venti repliche su LA7d). E proprio in questo contesto si inserisce la collaborazione con Enoteca Regionale Emilia Romagna. Infatti, in ogni puntata le pizze gourmet realizzate dai migliori pizzaioli d’Italia verranno abbinate ad alcuni dei vini emiliano-romagnoli, per un connubio originale e tutt’altro che scontato.
«La collaborazione fra Enoteca Regionale e Tinto è in essere da diversi anni – sottolinea il Presidente Zinzani – Ci siamo sempre trovati in sintonia e assieme abbiamo condiviso percorsi di promozione dei nostri vini. Con la trasmissione “Mica Pizza e Fichi” proseguiamo su questa strada fornendo ai telespettatori/consumatori una nuova chiave di “lettura” dei nostri vini. L’abbinamento cibo/vino è uno di quegli elementi in grado di valorizzare ed esaltare le caratteristiche dei vini e ci siamo accorti che anche quello con la pizza è capace di regalare gustose emozioni, cui solo qualche anno fa eravamo poco consapevoli».
«L’accostamento fra vino e pizza – spiega Tinto – è un fenomeno crescente a cui stiamo assistendo. La pizza, infatti, non va solo insieme alla birra, anzi. Se devo scegliere una regione italiana i cui vini si abbinano bene anche alla pizza questa è proprio l’Emilia-Romagna, per la varietà e la qualità che propone». Prosegue Tinto: «”Mica Pizza e Fichi” ha avuto il merito di fare da apripista per “sdoganare” la pizza di qualità nel piccolo schermo. La pizzeria gourmet non è andata in crisi con il lock-down, come magari è successo ad altre realtà del settore ristorazione. E poi la pizza è uno dei piatti più consumati al mondo, piace a tutti». Come piacciono a tutti i vini dell’Emilia-Romagna!
Tra forni e telecamere, in tv e sul web si alterneranno tutti i nomi più importanti della pizza gourmet in Italia: Francesco Martucci, Gino Sorbillo, Renato Bosco, Luca Pezzetta, Pier Daniele Seu, Gionata Gonzato, Petra Antolini, Giovanni Ricciardella, Luca Doro, Massimiliano Fraccarolo, Riccardo Furlani, Patrick Zanoni, Cristian Marasco, Luca Vardaro, Paola Cappuccio, Francesco Capece, Francesco Miranda, Valentino Tafuri, Eleonora Massaretti, Vincenzo Esposito, Mirko Petracci, Tommaso Vatti, Alessio Mattaccini, Riccardo Pancini, Antonio Pappalardo, Ivan Ferraro, Michele Colpo, Massimiliano Prete, Errico Porzio. In rappresentanza dell’Emilia Romagna ci sarà, come sopra anticipato, Gianni Di Lella de “La Bufala” di Maranello.
Dichiarazione dell’Assessore agricoltura e agroalimentare Regione Emilia-Romagna, Alessio Mammi: «In Emilia-Romagna sono 30 i vini Dop e Igp, certificazioni che indicano la qualità dei prodotti regionali, in grande crescita anche sul commercio nazionale ed estero. La Regione Emilia-Romagna cerca di fare la sua parte, nel sostegno di una filiera molto unita: gli operatori, le imprese agricole, le cantine, dimostrano un grande spirito di coesione, e ci sono realtà eccellenti che sanno lavorare su investimenti, produzione e attività di promozione, mettendosi insieme. Il nostro compito è garantire le risorse necessarie agli investimenti, come l’erogazione dei 30milioni di euro chiusa proprio in questi giorni in modalità contributi e investimenti ai 1232 viticoltori e a 100 cantine di tutto il territorio regionale. L’Emilia-Romagna, inoltre, è stata la prima Regione a promuovere quest’anno il bando vigneti: 15,6 milioni di euro per rimodernizzarli. Il bando è stato chiuso lo scorso 15 settembre, con più di 1200 domande presentate. Lo scorso 3 agosto è uscito il nuovo bando sulla misura “investimenti” del valore di 5,4 milioni di euro, destinato alle aziende vitivinicole che hanno anche la cantina e alle cantine cooperative per ammodernamenti e aperture spazi vendita, con contributi al 40%, in scadenza il prossimo 15 novembre. È stata inoltre approvata la delibera regionale che regolerà il nuovo bando del valore di 6 milioni di euro per la promozione vinicola verso Paesi terzi. A questo bando si sommeranno risorse di un bando nazionale per progetti sovraregionali. Sono numeri che raccontano di un comparto in crescita e di qualità. Ci sono 3 assi di intervento a cui daremo la priorità: la riconversione varietale a favore dei vitigni di qualità, il potenziamento degli investimenti per essere sempre più competitivi, la promozione del nostro vino in Europa e nei cosiddetti Paesi terzi. Il vino è un biglietto da visita del Made in Emilia-Romagna e va ovunque: tra i principali mercati abbiamo la Cina, gli Stati Uniti, il Giappone, la Russia. Stiamo lavorando in particolare per il sostegno alla promozione in Germania e Canada, tramite eventi B2B, partiti a settembre e che continueranno fino a novembre, attraverso sessioni formative per gli operatori e altri momenti di scambio. Dobbiamo continuare a investire sulla commercializzazione, perché attraverso questo prodotto possiamo aprire opportunità anche per tanti altri comparti dell’ambito agroalimentare».