Si mangia con gli occhi e fa venire l’acquolina in bocca “Storie di vita e di cucina” (Radici Editore), il ricco libro che racchiude l’esperienza di Ferramenta, a Santarcangelo di Romagna.
Sfogliando le 460 pagine in grande formato, il lettore ha la possibilità di ripercorrere la storia del locale, risalendo addirittura alle sue ‘radici’ americane, e di immergersi nella filosofia del progetto messo a punto da Rino Mini, imprenditore vulcanico e creativo, sempre pronto a tirar fuori dal suo cilindro nuove idee.
“Ci sono prodotti che hanno in sé qualcosa di speciale, che hanno una storia da raccontare e si basano sui capisaldi della genuinità e del biologico. Sono prodotti che, dopo l’assaggio, ti lasciano un ricordo permanente di sensazioni straordinarie, le stesse che entrano nella nostra memoria”, spiega lo stesso Mini nella frase che ha voluto mettere nel frontespizio. Il riferimento – è chiaro – è al cibo, al suo potere evocativo, alla sua capacità emozionale. Ma, ci sono anche luoghi ‘che hanno una storia da raccontare’, e lasciano un ricordo permanente di sensazioni straordinarie: sicuramente Ferramenta è uno di quelli. E per scoprirlo basta sfogliare il libro.
Una storia che arriva da lontano
Il primo capitolo, dedicato alla storia del locale, ci porta lontano nel tempo e nello spazio, precisamente al 6 luglio 1913 quando a Ellis Island – la porta d’ingresso agli States per milioni di emigranti in arrivo dall’Europa – approda Giuseppe Semprini da Santarcangelo: ha 19 anni ed è ricco solo di speranza e di intraprendenza. Il ragazzo romagnolo, insieme ai due fratelli, si stabilisce a Chicago ed è lì che lo raggiunge Anita Bisognani, giovane compaesana (17 anni appena), incaricata di una missione speciale: consegnare ai giovani Semprini alcune tome di formaggio inviate dalla loro mamma Elvira. Non sappiamo se fu un colpo di fulmine, ma quel che è certo è che di lì a poco Giuseppe e Anita si sposano e aprono il loro primo emporio – dove vendono articoli di ferramenta e prodotti alimentari, particolarmente apprezzati dalla piccola comunità italiana – in Valmart Street. Gli affari vanno a gonfie vele e intanto la famiglia cresce, con l’arrivo delle piccole Alma e Clara. I coniugi Semprini pensano ormai che il loro futuro sarà per sempre in Usa, ma sono costretti a rivedere i loro piani con l’arrivo del leggendario Al Capone. Il gangster, con la sua potente organizzazione criminale, mira al controllo delle attività più redditizie e semina il terrore fra i bar e i negozi che non sottostanno alle sue richieste. Giuseppe ed Anita non sopportano di vivere in questa situazione e, in seguito alle minacce e poi all’incendio del loro locale, decidono di fuggire e di tornare a Santarcangelo. Grazie al gruzzolo messo da parte negli anni americani, riescono a stabilirsi in un antico palazzo affacciato sulla centralissima piazza Ganganelli e qui, nel 1921, aprono la loro Ferramenta G. Semprini, proprio a fianco della Trattoria Albergo del Commercio. Insomma, Ferramenta muove i primi passi esattamente un secolo fa. L’esercizio – una vera e propria istituzione a Santarcangelo – cresce e continua a essere attivo fino al 2011, quando la famiglia decide di abbassare la saracinesca. Ad alzarla, con un nuovo progetto, è Rino Mini. Nasce Ferramenta – Officina del Gusto, una sorta di emporio dedicato alla cultura del cibo in tutte le sue espressioni più significative. Una nuova storia ha inizio, nel segno della continuità, fino ad arrivare alla Baker-eat attuale, un format dinamico e contemporaneo le cui le proposte gastronomiche sono studiate e realizzate dal food & beverage manager del gruppo Ferramenta, lo chef Mirko Delvecchio.
Oltre 100 ricette per scoprire il piacere del buon cibo firmato Ferramenta
La storia del locale è parte integrante del suo fascino, sapientemente esaltato dagli allestimenti, e una ricca sezione fotografica lo documenta.
Ma al centro del libro c’è, soprattutto, il piacere del buon cibo, degli ingredienti di qualità e delle preparazioni accurate, da gustare a ogni ora del giorno, a ogni pasto, dalla colazione del mattino alla cena conviviale.
Ecco, dunque, una serie di capitoli dedicati alle ricette – oltre 100 – firmate Ferramenta: si spazia dalla pasta fresca ai risotti, dalle specialità di mare alle pietanze a base di carni pregiate, dalle colorate insalate (con verdure provenienti dal grande orto della proprietà) alle pizze di Mimmo o’ pizzaiuolo, fino alle dolcissime tentazioni dei dessert. Di particolare interesse, poi, le numerose schede di presentazione dei prodotti, grazie alle quali, ad esempio, si può imparare a riconoscere i vari tagli della carne, o le diverse varietà di salmone.
Fare il pane, un’arte senza eguali
Un capitolo importante è dedicato all’arte della panificazione e al Panificio Ferramenta, con una fragrante galleria di pagnotte dalle diverse caratteristiche, un tripudio di spianate e focacce – vero simbolo dell’arte bianca italiana,- un’invitante gamma di biscotti e torte appena sfornate.
Ma, soprattutto, c’è il ‘decalogo’ di buone ragioni indicate da Rino Mini per provare i pani di Ferramenta: filoni e pagnotte fragranti, per la realizzazione dei quali il Maestro dell’arte bianca, Ezio Rocchi, ha selezionato preziosi grani antichi, ormai dimenticati, in grado di conferire quei profumi e quella qualità ormai introvabile nella panificazione industriale.
Il volume “Ferramenta – Storie di vita e di cucina” è firmato da Rino Mini ed è curato dalla giornalista Elsa Mazzolini. Le illustrazioni sono di Ottavio Festa.