I premi di ARTEFIERA 2022: ecco i vincitori

BMPS Collection in giuria insieme a Stefano Pirrone, Maria Villa – Storica dell’arte, Saverio Verini – Curatore.  Artista vincitore: Max Frintrop Titolo opera vincitrice: Unlock Origin, 2021  Galleria vincitrice: Galleria A+B (B19)  Motivazione: La giuria decreta il vincitore del premio “BMPS collection”: Max Frintrop, rappresentato dalla galleria A+B, con l’opera dal titolo Unlock Origin, 2021.

La pittura di Frintrop si colloca nel solco dell’astrazione: una ricerca che, anche attraverso il colore e la gestualità, evoca una dimensione in cui i riferimenti spaziali si dissolvono, senza tuttavia mai collassare, mantenendo la composizione in uno stato di vibrante equilibrio.

Nella scelta finale, la giuria ha tenuto inoltre in considerazione la destinazione dell’opera, privilegiando un lavoro in continuità con la collezione della sede di Banca Mediolanum a Padova, dove sarà esposta.

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Dai colli bolognesi la rinascita del Violetto di San Luca: il carciofo è un nuovo Presidio dell’Emilia Romagna

Un nome, un programma. A Bologna, la Basilica di San Luca è un punto di riferimento per cittadini e avventori. Il suggestivo santuario, simbolo indiscusso della città, è visibile da ogni sua zona e la domina dal boscoso Colle della Guardia. Il neonato Presidio Slow Food del carciofo violetto di San Luca vuole restituire attenzione a una varietà autoctona, un tempo apprezzata in tutta la Regione, che trovava terreno fertile proprio nelle colline a sud di Bologna. «Fino a non molti anni fa – racconta Raffaela Donati, responsabile del Presidio – le colline della zona di San Luca erano piene di carciofaie. La natura argillosa del terreno conferiva alla varietà violetto caratteristiche particolari, che la rendevano ricercata e conosciuta anche fuori dai confini cittadini. La coltivazione del carciofo violetto costituiva un’importante fonte di reddito per gli agricoltori locali, tuttavia a partire dalla metà degli anni ’70 è iniziata a diminuire drasticamente, causa anche lo spopolamento delle campagne». Le ragioni della scomparsa e il progetto di recupero«A differenza di altre varietà – spiega ancora Donati – il carciofo violetto presenta dimensioni ridotte e produttività inferiore. È inoltre tra gli ultimi a maturare, intorno alla metà del mese di maggio, e quindi si colloca sul mercato nel momento in cui per le altre tipologie la stagione volge al termine e i prezzi si abbassano, il che non consentiva al violetto di essere venduto a costi giusti ed equamente remunerativi per i suoi produttori. La coltivazione di questa varietà è resa inoltre più difficile dalle particolari modalità di riproduzione. Il carciofo violetto di San Luca si propaga infatti per via agamica, quindi non attraverso i semi bensì tramite i polloni, getti laterali che spesso rischiano di perdersi». Un prodotto apprezzatissimo dagli stessi bolognesi i quali, proprio grazie alle ridotte dimensioni, usavano conservarlo sott’olio e ne apprezzavano anche le parti meno nobili, come le foglie o i cosiddetti carducci, i polloni in eccesso, protagonisti di numerose ricette anti spreco.

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