Il racconto lucido di una passione verso il proibito e della disperata ricerca di un quotidiano sempre sopra le righe. Una storia “forse vera”, che comunque attinge alle cronache catanesi dei primi Anni ’80. È “Patrizzia, la vera storia di una sensation seeker” spettacolo scritto, diretto e interpretato da Savì Manna che ha debuttato nel 2015 ed è stato subito accolto dal consenso di pubblico e critica, che sarà messo in scena per la prima volta a Bologna sabato 1 aprile ore 18:30, a Officina Creativa Gestalt (via Pier De Crescenzi 9/a).
Siamo a Catania. La protagonista del monologo, Patrizzia (le due z non sono un errore d’ortografia), ha 50 anni e lavora allo storico mercato catanese della Pescheria. Patrizzia oggi per campare vende il pesce, ma non ha fatto sempre questo nella vita. Alle prime luci dell’alba, seduta su una poltrona nera, nell’intimità della sua casa, racconterà al pubblico la sua storia eccezionale. Quelli come lei li chiamano “sensation seeker”, cercatori di sensazioni: uomini e donne dipendenti da stimoli intensi ed esperienze estreme, perché alla continua ricerca di adrenalina pura. Patrizzia, moderna sirena, ammalia chi l’ascolta cantando le vicende della sua vita avventurosa nell’unica lingua che conosce, il dialetto catanese. ’U me restinu ié siggnatu. Iè nuddu mi po’ ddari abbentu, tutti sa fanu a’ lagga ri mia iè hanu centu voti raggiuni a farisilla a’ lagga ri mia. ‘A verità ié ca jù ri intra sugnu china china ri medda. Chissa ié ‘a verità.