7^ EDIZIONE Grappolo d’’oro Clivus premio della Cantina di Monteforte al giornalista Maurizio Belpietro

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Milano, 25/08/2009 Maurizio Belpietro direttore del quotidiano Libero dal 13 agosto © Matteo Rossetti

Venerdì 10 giugno (alle ore 19.00), nella suggestiva cornice del chiostro medievale di Monteforte d’’Alpone si svolgerà, per il settimo anno consecutivo, il Premio Grappolo d’’Oro Clivus, assegnato dalla Cantina di Monteforte, in collaborazione con il Gruppo Sportivo Valdalpone De Megni,. Il premio ogni anno viene assegnato ai quei professionisti che meglio incarnano l’’ideale sportivo della competizione ispirata ai principi di etica e lealtà.

 

Politica e stretta attualità saranno gli ingredienti dell’’edizione 2016. A ricevere quest’’anno il premio Grappolo d’Oro Clivus sarà Maurizio Belpietro, già direttore responsabile del quotidiano “Libero”. Il giornalista viene premiato, come recita la motivazione, “per la schiettezza, la coerenza e la competenza che profonde nella professione giornalistica di cui è uno dei principali interpreti”.

Prima di lui sono stati insigniti del Premio Grappolo d’Oro Clivus: Domenico Quirico, giornalista ed inviato di guerra de “La Stampa” (2015); Andy Luotto, attore e conduttore televisivo (2014); il giornalista Mario Giordano, oggi direttore del Tg4, Mediaset (2013); Massimo de’ Manzoni, vicedirettore vicario di “Libero” (2012); Gerardo Greco, conduttore di Agorà, programma di approfondimento di Rai Tre (2011); Mauro Mazza, già direttore di Rai Uno (2010). Nomi di prestigio che, da sette anni, Cantina di Monteforte accompagna sulle colline del Soave Classico, dando vita per l’’occasione ad un vivace dibattito che spazia dalla cultura all’’attualità.

Il Premio Grappolo d’Oro Clivus si conferma sempre più uno degli appuntamenti più attesi del panorama culturale veronese proprio in virtù dell’’impegno di Cantina di Monteforte che, fondendo i valori del mondo del vino, della cultura e dello sport, valorizza in un unico evento le eccellenze di un territorio al quale è profondamente legata.

«Il Premio Grappolo d’Oro Clivus -– sottolinea Gaetano Tobin, direttore generale di Cantina di Monteforte – – è un appuntamento al quale siamo molto affezionati. L’edizione di quest’anno ha una valenza particolare dal momento che le “Colline Vitate del Soave” sono state riconosciute dal Ministero delle politiche agricole e forestali quel primo “Paesaggio storico rurale d’Italia”. Il premio Grappolo d’Oro-Clivus rappresenta infatti una sintesi ideale tra eccellenze enologiche del territorio, qualità della vita, benessere e quindi sport. Nello stesso tempo però la nostra dedizione al lavoro e al nostro territorio non ci impedisce di guardare anche all’attualità. Non a caso con Maurizio Belpietro, che quest’anno andiamo a premiare, avremo modo di regalare a quanti prenderanno parte alla serata, un’occasione per riflettere ed informarsi».

Cantina di Monteforte d’Alpone è stata fondata nel 1952 da 80 vignaioli e posizionata nella zona del Soave Classico, La Cantina conta 600 soci che vi conferiscono le uve migliori. I viticoltori con il loro lavoro difendono le proprie colline, consapevoli che da lì nasce la vera qualità. Oggi i soci coltivano circa 1.300 ettari di vigneti: il 30% della produzione totale di Soave Classico, il 10% della produzione di Soave Doc, il 5% della produzione totale di Lessini Durello, l’1% della produzione di Valpolicella Doc, a fronte di un fatturato 2015 di 13,5 milioni di euro. Sono oltre 2 milioni le bottiglie prodotte all’anno: etichette apprezzate in Italia e all’estero, in particolare in Germania, Gran Bretagna e Paesi Scandinavi seguiti da Svizzera, Giappone, Stati Uniti.

 

Sulle colline dove nasce il Soave Classico, si corre la celebre Montefortiana: la corsa podistica non competitiva organizzata dal Gruppo Sportivo Val d’Alpone De Megni, giunta quest’anno alla 41a edizione. Gemellata con la Maratona di New York, di Tai Pei e di Roma, ogni anno a gennaio richiama da tutto il mondo oltre 20.000 atleti che gareggiano tra i filari di garganega, il vitigno autoctono che dà vita al Soave.

 

 

Dalla nostra redazione di Milano