Agriumbria, la mostra nazionale dell’agricoltura, zootecnia e alimentazione, tornerà nei padiglioni di Umbriafiere, a Bastia Umbra (Pg) dal 31 marzo al 2 aprile 2017. Lo farà con una edizione speciale, quella numero 49, durante la quale tante saranno le novità del settore da presentare e tanti gli argomenti affrontati in tre giorni che non sono soltanto una fiera, ma che vogliono essere soprattutto un momento di confronto tra offerta, domanda e mondo scientifico di un comparto che è in continuo divenire. «Agriumbria è il punto di riferimento per l’agricoltura e a confermarlo sono i numeri – spiega Lazzaro Bogliari, presidente di Umbriafiere – per esempio il fatto che già a diversi mesi dall’evento i padiglioni siano già prenotati dagli espositori, ma anche dal lavoro delle associazioni di categoria che già stanno organizzando il ricco cartellone di appuntamenti collaterali che andranno a riempire di contenuti questa che non è solo una fiera, ma un vero e proprio momento di riflessione sul futuro del settore».
L’Osservatorio Agriumbria. Tra le grandi novità di questa edizione nasce l’Osservatorio Agriumbria sul consumo nazionale di carne. «Una novità che vogliamo presentare in occasione della prima giornata di fiera con un vero e proprio rapporto – aggiunge Bogliari – che ancora in Italia non c’era e che abbiamo pensato perché la nostra fiera ha come core business quello delle carni di qualità, settore che, in controtendenza col calo dei consumi generali di carne, è cresciuto». L’allevamento rappresenta infatti un settore importante per l’agricoltura e una fiera come Agriumbria che vuole essere il punto di riferimento del mondo agricolo dell’Italia centrale non può non dedicare spazio all’allevamento e alla carne. Il segmento, nel 2015 ha registrato un calo degli acquisti di carne a valore (-5,4%) e a volume (-3,2%), mentre cresce il segmento degli elaborati di carne rossa e bianca (+3% a volume) e si consolida il segmento degli avicoli, che nel quinquennio 2009-2014 registra un incremento della spesa da parte delle famiglie italiane del 10%, superiore alla crescita della spesa per la carne suina (+4,1%). Spending rewiew e convinzioni salutistiche hanno portato 3 italiani su 4 a cambiare abitudini per una minore spesa di scorta e una crescente attenzione alle promozioni, +2,1%. Ovvero si è comprato di meno e a minor prezzo. A parziale compensazione, si registra la ripresa delle macellazioni di carni italiane, visto il calo delle importazioni, -4,2%. Anche nel 2016 l’andamento ha rispettato il trend registrato da Ismea-Nielsen con il calo dei consumi di carne bovina fresca del 4,8% a volume che corrisponde ad un calo del 6,8% della spesa. Per quanto riguarda le previsioni del 2017 rimarrà sostanzialmente stabile il consumo di carne avicunicola (da 7,54 a 7,61 atti di consumo dichiarati al mese), mentre potrebbe subire una flessione la carne suina (da 4,95 a 4,63) e quella bovina (da 6,47 a 5,74). La propensione al consumo di carne cambia, con un saldo comunque positivo (+26,8%) per quella avicunicola e negativa per bovino (-13,6%) e suino (-24,7%).
Il premio “Antonio Ricci”. Con la prossima edizione di Agriumbria nasce anche il premio dedicato a uno dei giornalisti più noti e apprezzati del settore, Antonio Ricci, che purtroppo qualche mese fa è venuto a mancare. Antonio ha contribuito non solo alla crescita dell’agricoltura italiana, ma anche al successo di Agriumbria, essendone uno storico consulente. Amico dell’Umbria e amante dell’olivicoltura, Antonio ha sicuramente lasciato un segno che non poteva essere dimenticato. Così Umbriafiere, in collaborazione con la Facoltà di Agraria di Perugia e con Edagricole, ha deciso di indire il premio che avrà due sezioni: una giornalistica, al professionista del settore che si è distinto per raccontare l’agricoltura italiana e una dedicata a uno studente dell’Università di Perugia che con un lavoro di tesi abbia affrontati i temi della sostenibilità ambientale ed economica e la multifunzionalità in agricoltura. Il premio sarà assegnato durante il programma della prossima edizione.