La tradizione delle zuppe di pesce si sposta per la prima volta dal mare al fiume.
Dall’8 luglio prossimo, il Festival Internazionale del Brodetto e delle Zuppe di Pesce (7-10 settembre 2017 / Lungomare Simonetti / Fano, PU), dopo un viaggio di oltre 1.000 km, arriverà ad Apatin, Serbia, sulle sponde di uno dei fiumi più lunghi d’Europa: il Danubio.
Proprio come per il Brodetto di Fano, dalla tradizione dei marinai che solcano e hanno solcato le acque del Danubio nei secoli, è nata una tipica zuppa di pesce di fiume che si cucina ancora oggi, come in passato, dentro paioli su fuochi all’aperto: l’Apatin riblji paprikas.
A questo piatto tipico è dedicata l’Apatinske ribarske večeri, famosa manifestazione che anima per tre giorni il lungo fiume di Apatin e che quest’anno festeggia la sua 54° edizione. Apatin è un centro turistico ed economico molto importante per la Serbia perché vanta uno dei più grandi porti sul Danubio: una struttura in grado di garantire il flusso degli scambi commerciali tra il nord e il sud dell’Europa. Ma la città possiede anche una storia millenaria: la sua fondazione risale, infatti, al I secolo a.C. quando i romani vi costruirono un insediamento militare, baluardo difensivo della provincia di Pannonia.
Un gemellaggio nuovo, dunque, quello tra il nostro Festival Internazionale del Brodetto e delle Zuppe di Pesce e l’Apatinske ribarske večeri, uno scambio culturale che, come l’acqua (che sia di mare o di fiume), unisce i popoli e le nazioni e garantisce i commerci.
La quindicesima edizione della kermesse fanese (7-10 settembre 2017) si prospetta, dunque, ricca di novità. Dopo l’anteprima di giugno che ha visto il brodetto protagonista di una serata del Caciucco Pride livornese (18 giugno 2017), infatti, l’8 luglio, per la prima volta, il Festival valica i confini nazionali per costruire nuove collaborazioni alla scoperta di altri modi di intendere la zuppa di pesce.
A settembre, poi, Fano ospiterà a sua volta i paioli degli chef serbi offrendo al pubblico non solo uno spettacolo dalla splendida scenografia, ma anche un approfondimento culturale utile alla conoscenza di altre tradizioni che pur essendo lontane migliaia di chilometri sono, in realtà, molto vicine alla nostra.