La VI edizione di SetUp Contemporary Art Fair ha inaugurato ieri sera, giovedì 1 febbraio, con un successo davvero eccezionale.
La nuova sede di Palazzo Pallavicini, splendida dimora rinascimentale situata nel cuore della Bologna antica, ha accolto il vasto pubblico di visitatori, confermando SetUp come l’evento più atteso dell’art week bolognese
D’altra parte, quest’anno la fiera è colma di straordinarie novità, frutto di cinque anni di continue evoluzioni e innovazioni, e si propone come un imperdibile luogo d’incontro e di scambio su tutto ciò che è attuale e di tendenza nel panorama internazionale dell’arte contemporanea.
Visitare i magnifici spazi di Palazzo Pallavicini, ammirando le proposte dei 39 espositorI, di cui 34 gallerie d’arte e 5 fra case editrici, fondazioni e altre realtà che supportano la cultura e l’arte in Italia, è un’occasione irripetibile per vivere un appassionante viaggio all’insegna della scoperta e dell’esplorazione di come il contemporaneo possa unirsi al passato, proiettandosi direttamente verso futuro.
SETUP CONTEMPORARY ART FAIR 2018 è anche su UTOPIC!
Per la prima volta, SetUp Contemporary Art Fair diventa anche realtà virtuale!
L’App Utopic, scaricabile gratuitamente da AppStore (Apple) e PlayStore (Android), è una guida per le strade d’Italia, alla scoperta delle bellezze, degli aneddoti e della storia. La mappa interattiva raccoglie i punti di interesse e consente di esplorare le bellezze che ci circondano. Ma non è tutto: è possibile, infatti, creare percorsi personalizzati, interagire con i luoghi e condividere le proprie esperienze.
Selezionando in questo caso la fiera SetUp, sarà possibile accedere a interessanti approfondimenti: le immagini di Palazzo Pallavicini, della fiera e delle opere in mostra, le interviste ai galleristi e a Simona Gavioli, fondatrice di SetUp, la spiegazione delle opere selezionate per la mostra a progetto diffuso “BREAK!”, curata da Manuela Valentini, e altre curiosità.
SetUp Contemporary Art Fair, quindi, si conferma ancora una volta una fiera all’avanguardia, che si distingue per l’originalità delle proposte e la capacità di attrarre attenzione a livello internazionale: una fiera che non si limita semplicemente ad esporre le opere degli artisti, ma che vuolecoinvolgere e rendere partecipe il pubblico con riflessioni, performances, installazioni.
Il fil rouge che guida questa sesta edizione è l’attesa, e va a completare, dopo i leitmotiv delle passate due edizioni orientamento ed equilibrio, una trilogia tematica che ha chiesto notevole audacia e coraggio agli organizzatori, trovando compimento assoluto nel divenire dell’idea e della riflessione come atto di fiducia per il domani.
“Il presente del passato è la memoria,
il presente del presente è la visione,
il presente del futuro è l’attesa”
Sant’Agostino
Queste parole di Sant’Agostino sono esemplificative per rappresentare gli intenti di che, fin dalla sua nascita, ha creduto nella forza propulsiva del domani per poter esistere e realizzarsi.
Già dal significato della parola setup, ovvero “predisporre le basi per il cambiamento”, si percepisce lavolontà di tendere al futuro, con lo sguardo proattivo verso il sentire ed il fare delle nuove giovani leve creative.
Su questi presupposti, la fiera ha chiesto agli espositori di presentare un progetto curatoriale in cui lavisione del presente sia un’indagine dell’attesa da cogliere come proiezione temporale e spaziale in cui qualcosa prende forma definendo così gli scenari delle “aspettative” economiche, sociali, politiche, delle relazioni, geografiche, ma anche fisiche, tecnologiche, formali e di identità che aprono la lettura del futuro attraverso l’arte.
Attesa, quindi, non come un momento in cui bisogna far passare il tempo, ma come momento in cui ci si protende oltre il tempo e si crea il presupposto emotivo e di azione per delineare il futuro.
Il format, ormai consolidato, ricerca l’interazione delle tre figure chiave del sistema dell’arte contemporanea: artista, curatore-critico e gallerista. E prerogativa assoluta è quella di presentare un progetto curatoriale in linea con il tema guida di tutta la manifestazione, proponendo almeno un artista under 35, presentato da un testo critico di un curatore under 35.
Inoltre, per questa edizione sono previsti 4 progetti collaterali OFF PROJECTS assolutamente da non perdere: BREAK!, un’idea di “mostra diffusa” visitabile e fruibile tra gli stand delle gallerie a cura di Manuela Valentini, e 3 lavori site-specific all’interno degli spazi del Palazzo sviluppati dall’artista Hannes Egger e dai collettivi Polisonum e Panem et Circenses: DAS FEST, Mouvement e Goethe 53.
BREAK! è una mostra che vuole rompere con la tradizione espositiva museale, con il concept dell’edizione di SetUp di quest’anno e con la tendenza curatoriale contemporanea a relazionarsi con lo spazio espositivo.
Si tratta di un progetto in controtendenza, che spezza la routine, da sempre nemica indiscussa di un’arte alla costante ricerca di novità. In BREAK! non è solo l’artista ad essere alla ricerca della novità, ma anche il curatore che propone ulteriori modalità di fruizione delle opere d’arte: lo spettatore è coinvolto attivamente ed è chiamato a mettere in campo le proprie abilità per scoprire di volta in volta le opere oggetto di esposizione. Il curatore normalmente seleziona, espone e giudica: in questo caso, invece, egli non espone, ma trasporta le opere in uno spazio virtuale che incontra solo chi vuole sperimentarlo e vuole mettersi letteralmente in gioco.
Al visitatore è chiesto di cercare e scoprire l’universo interiore di individui che sentono la reale necessità di esternare convinzioni, ideologie ed emozioni per mezzo di forme e colori.
L’artista Hannes Egger presenta DAS FEST (La Festa), un lavoro site-specific pensato appositamente per gli spazi di Palazzo Pallavicini.
Il suo progetto, fruibile attraverso le cuffie disponibili all’inizio del percorso della fiera, coinvolgerà completamente i visitatori accompagnandoli in un percorso di attraversamento del palazzo, creandoun’interazione diretta tra i loro corpi e lo spazio circostante. Gli ospiti avranno, quindi, un ruolo dinamico e performativo piuttosto che statico e contemplativo, diventando “sculture immaginarie” in una vera e propria azione collettiva.
Durante il percorso di DAS FEST, con i suggerimenti e le suggestioni della voce narrante, compaiono una serie di riferimenti alla storia dell’arte e alla storia di Palazzo Pallavicini come, ad esempio, i numerosi rimandi alle feste e ai banchetti del tardo 1700 e all’esibizione del giovane Wolfgang Amadeus Mozart che, nel 1770, suonò per il Conte durante una sua festa.
Il lavoro di Egger stimola e sollecita la capacità immaginativa del pubblico mettendo in scena non una festa vera e propria ma l’attesa a una festa: il pubblico si ritrova così in un scenario assurdo, quasi nei panni di Estragon e Wladimir di “En attendant Godot” di Samuel Beckett.
Mouvement è un progetto presentato da Polisonum, collettivo di ricerca artistica che utilizza il suono come strumento d’indagine e d’interpretazione.
È l’occasione per poter immergere i propri sensi in un universo sonoro, un’opera allestita in loop in una sala intima attigua alla “Sala della musica”, in cui il giovane Wolfgang Amadeus Mozart il 26 marzo 1770 si esibì a Palazzo Pallavicini, durante il suo primo viaggio in Italia.
Il lavoro nasce dallo studio della composizione del minuetto K94, eseguito da Mozart a Palazzo Pallavicini: è stato dapprima ri-eseguito al pianoforte, poi registrato e dilatato di 248 anni, il tempo che ci separa dal giorno dell’esecuzione di Mozart ad oggi, ed infine i suoni ottenuti dall’elaborazione sono stati poi riordinati in una nuova composizione. Quest’installazione è uno spazio sonoro fruibile da un solo visitatore per volta, in cui una teca illuminata conserva la notazione musicale della nuova composizione.
Infine, Goethe 53, performance e installazione del collettivo Panem Et Circenses in occasione della celebrazione dei 5 anni della casa editrice Il Rio di Mantova.
Il legame con la location è dato dalla storia del Palazzo stesso: il Conte Pallavicini, infatti, lo concepiva come un dono per i suoi ospiti cui era solito offrire grandi esperienze di intrattenimento, la cui eco faceva il giro delle più grandi corti d’Europa.
I temi principali di questo lavoro sono l’attesa, l’augurio, e appunto il dono, inteso come dono che l’artista fa al pubblico e, in una visione universale dell’arte, al mondo.
VENERDI’ 2 FEBBRAIO ore 16.00 > 24.00
Venerdì sera alle 20.00 saranno proclamati i vincitori del Premio SetUp, presso gli stand delle gallerie vincitrici.
Anche per questa edizione, infatti, SetUp Contemporary Art Fair vuole valorizzare gli artisti e i curatori under 35 presentati dalle gallerie, conferendo a chi meglio avrà esplorato il tema dell’attesa, come visione del presente e presupposto emotivo e di azione per costruire il proprio domani, un premio in denaro di 500 euro per il miglior testo curatoriale e un premio acquisto che consiste nell’acquisizione dell’opera dell’ artista vincitore per un valore massimo di 1000 euro.
I vincitori del Premio sono scelti dal Comitato Direttivo in collaborazione col prestigioso Comitato Scientifico di quest’anno, composto da importanti personalità del panorama artistico italiano: Silvia Evangelisti, critica, storica dell’arte e curatrice, indiscutibile figura di spicco nel circuito dell’arte contemporanea, affiancata da Anna e Francesco Tampieri, collezionisti, Associazione CoC ETS edElena Monti e Marco Ghigi, collezionisti e membri del Club GameC di Bergamo.
Si conferma, quindi, l’intento di rafforzare e valorizzare i legami col panorama emiliano-romagnolo, intensificando, così, sinergie e collaborazioni con il territorio di Bologna attraverso l’arte contemporanea come strumento di partecipazione.
SABATO 3 FEBBRAIO ore 16.00 > 24.00
Sabato è il turno della Art City White Night e, come di consueto, torna SetUp Plus, piattaforma degli eventi attivi in città durante l’art week, organizzato e coordinato dalla fiera per il quarto anno, con l’intento di coinvolgere Bologna e tutte le realtà interessate a far vivere la propria galleria, associazione, spazio espositivo o locale.
Mostre personali e collettive, performances, street art, musica, installazioni: mai come quest’anno SetUp Plus si distingue per la ricca varietà di proposte e location coinvolte, davvero particolari e suggestive.
Per citare qualche esempio, si segnala: “Esprit Decadentisme. Ermeneutica di un parnassianesimo contemporaneo”, mostra collettiva di Elena Vittoria Bevilacqua, Gerardo Brentari, Liscivia Bruciatura Chimica, Stefano Manzotti, Rita Minelli, Marcello Montoro, Vittorio Ormas, Rufoism (Marco Perroni), Tiziana Salvi, a cura di Edoardo Battistini e Alberto Gross presso la Galleria Fondantico (Via de’ Pepoli 6/e); “Giuseppe Ducrot, Wolfango e Tristano di Robilant” in mostra presso la Galleria Maurizio Nobile(Via Santo Stefano 19/a); “Squarci per uno spazio possibile – Antonio Secci e lo spazialismo”, mostra personale di Antonio Secci presso Seven’s.bo – Stazione per viaggiatori di idee (Via Galliera 62/d); “Handmade | L’arte incontra il food | evento artistico a più mani” a cura di Valerio Dehò, con ospiti Mirella Ferrari e Marco Dalbosco, da un’idea di Simona e Stefania Guerra, presso l’associazione enogastronomica Otto in Cucina (Via del Giglio 25/2); “La ville noire. The Dark heart of Europe”, mostra fotografica di Giovanni Troilo presso Piedàterre Studio (Casa Berò, Via Rolandino 1); “Nei ritagli d’attesa – Femminilità riflesse”, mostra collettiva di Toni Alfano, Francesco Bruni, Lapo Gargani, Rita Pedulà, Maria Grazia Preda e Giacomo Tinacci, a cura e in collaborazione con Cora Breckenridge, allaBottega RiSalto (Via Rialto 13/b); “Residui – elementi urbani | Livio Ninni”, mostra fotografica a cura di Laura Fattorini presso MIRO Gallery (Via Sant’Apollonia 25); “Nathan Mills. Tempo medio di attesa”, progetto artistico a cura di Giuliana Guazzaroni, Paolo Oresti, Matteo Paoloni, Tomas e Nicola Tomassini presso L’Altro Spazio (Via Nazario Sauro 24f); “Malelingue”, installazioni luminose di Andrea Sarzi Braga presso il bed and breakfast Good morning Marsala (Via Marsala 20/2).
DOMENICA 4 FEBBRAIO ore 11.30 > 22.00
Domenica, ultimo giorno per visitare la fiera con un orario ampliato rispetto agli scorsi anni, sarà la giornata dedicata al Premio Tiziano Campolmi.
L’Associazione Tiziano Campolmi, con l’intento di mantenere viva la memoria di Tiziano Campolmi con azioni che sostengono e favoriscono i giovani talenti creativi, dopo il grande successo della passata edizione, rinnova la sua presenza a SetUp, valorizzando il lavoro di un giovane artista che porti avanti la sua ricerca nell’ambito della fotografia.
L’associazione corrisponde all’artista selezionato una somma fino a 2500 euro, pari al valore massimo dell’opera fotografica premiata, che verrà poi acquistata dalla stessa con consegna all’atto della proclamazione.
Il vincitore sarà decretato da una commissione composta dai soci fondatori dell’Associazione insieme alla direzione di SetUp e la proclamazione avverrà alle ore 15.00 presso lo stand della galleria vincitrice.
INFORMAZIONI UTILI
Date: dal 1 al 4 febbraio 2018
Apertura: venerdì e sabato, ore 16.00 > 24.00; domenica, ore 11.30 > 22.00
Tariffe biglietto
Intero: 8 euro
Entrata gratuita per i bambini di età inferiore a 7 anni
Info: info@setupcontemporaryart.com
Segreteria Organizzativa: Lorenza Scardovi
+339 7805157 – segreteria@setupcontemporaryart.com
Link di riferimento
Facebook: setupartfair
Twitter: @setupartfair
Instagram: @setupartfair
SETUP CONTEMPORARY ART FAIR 2018
VI EDIZIONE
1-4 Febbraio 2018
PALAZZO PALLAVICINI