Una piadina-luna in un cielo pieno di stelle e un claim che recita: ‘Quando è di un altro pianeta si firma Igp’. Forte di questa immagine che in questi giorni ne accompagna il lancio di comunicazione in Italia e in Germania e della recentissima pronuncia del Tribunale europeo che ribadisce il legame della Piadina con la sua terra di origine, vietandone la produzione al di fuori dei confini della Romagna, la Piadina Romagnola Igp fa il suo esordio al Cibus di Parma, la più grande vetrina internazionale dell’agroalimentare italiano.
Al Cibus, dal 7 al 10 maggio, la Piadina Romagnola Igp ci sarà grazie al Consorzio di Promozione e Tutela, con sede a Rimini, e al finanziamento ottenuto sul bando PSR 2014-2020 – Misura 3, promosso dall’Assessorato alle Politiche Agricole della Regione Emilia Romagna. Piadina e Romagna troveranno casa a Parma (stand numero E73 del Padiglione n. 3), promettendo da subito una girandola di iniziative.
A Cibus tra Mariette artusiane e grandi chef
Si comincia dalla prima giornata (lunedì 7 maggio) con le mitiche ‘Mariette artusiane’ che, armate di mattarello, si cimentano in una serie di show cooking, farcendo la piadina con lo Squacquerone di Romagna Dop del Caseificio Pascoli, le verdure romagnole di Sipo e i prodotti Dop dei cugini emiliani, dal Prosciutto di Parma ai Salumi Piacentini, senza dimenticare il profumo della Mortadella di Bologna Igp. Ad accompagnare ogni assaggio La performance delle Mariette sarà coordinata da Carla Brigliadori, responsabile della Scuola di Cucina di Casa Artusi. Gli ingredienti a disposizione, quelli semplici del disciplinare: acqua, farina di grano tenero, sale, olio extra vergine di oliva, ma tutto rigidamente made in Romagna con il Sale dolce di Cervia, i grani a Km zero e gli oli delle Dop territoriali. Dalla tradizione all’innovazione, ma sempre rimanendo in tema di stelle, gran spettacolo martedì 8 maggio a partire dalle 16,30 con lo chef pluristellato Michelin, Alberto Faccani di Cesenatico che presenterà due ricette inedite a base di piadina romagnola Igp. E per non fare figli e figliastri, una sarà con la Piadina ‘grossa’ dell’entroterra, l’altra con l’impasto sottile e di maggior diametro, ‘alla Riminese’, entrambe ammesse e regolate dal disciplinare dell’Igp. Ad accompagnare ogni assaggio i rossi e i bianchi Doc di Romagna forniti dall’Enoteca Regionale. Allo stand della Piadina Romagnola Igp ci sarà anche l’assessore all’Agricoltura della Regione Simona Caselli, insieme al presidente del Consorzio Alfio Biagini e a Alessandra Ravaioli ideatrice della campagna di comunicazione. E a fine giornata tutti pronti per il gran finale con un testimonial musicale d’eccezione, naturalmente romagnolo Doc.
Numerosi gli appuntamenti in fiera con i buyer italiani e stranieri che intravvedono le grandi potenzialità di consumo della piadina, un tempo pane povero, oggi ambasciatrice della Romagna nel mondo. Potenzialità sottolineate dal web che ha visto nel 2016 la piadina Romagnola il prodotto gastronomico più cliccato in rete, con buona pace di tutte le altre nobili leccornie che fioriscono in ogni angolo del Belpaese.