Aria rarefatta e atmosfera da racconto mitologico è ciò che si avverte quando – giunti sulla cima dell’Etna – ci si ritrova dinanzi ad un cancello dalle punte alte e aguzze, quasi preso in prestito da un’epopea omerica. L’episodio di B.E.V.I. – L’Arte del Vinificare, dedicato alla “Sicilia innovativa”, in onda su Sky Arte mercoledì 9 giugno alle 20:40, ripercorrerà infatti l’esplorazione del versante nord del vulcano che ha condotto Firriato – all’inizio degli anni ’90 – a mettere radici profonde nelle diverse contrade in cui si trovano vigneti e cantina di vinificazione, alla straordinaria scoperta di un unicum nel panorama vitivinicolo in Italia, riconosciuto anche dalle grandi firme della critica enologica internazionale.
Accompagnati da Federico Lombardo di Monte Iato, Chief Operating Officer dell’azienda di famiglia, B.E.V.I ripercorrerà una storia di viticoltura di alta montagna, condotta sul più grande vulcano attivo d’Europa. Un racconto di scoperta e di meraviglia che vede la natura in equilibrio con l’uomo, definire il paesaggio, tra sciare laviche, vigneti, muretti a secco e boschi, creando un habitat di biodiversità straordinario, dove la coltivazione della vite si perde nella notte dei tempi.
‘L’Etna, un’arte prodotta dalla natura che con la sua straordinaria energia interiore riesce sempre a regalarti qualcosa’ sottolinea Federico Lombardo di Monte Iato, il quale riesce proficuamente a coniugare la sua attività in azienda con la passione per la fotografia notturna e le passeggiate ad alta quota. Un panorama mitico rintracciabile – forse – in una descrizione omerica in cui cielo e terra si avvolgono senza soluzione di continuità all’ombra del vulcano.
“Cavanera 1882” – questa l’iscrizione che svetta sul cancello di un tesoro protetto e curato come un giardino delle meraviglie: un vigneto prefillossera con piante anche di 150 anni di vita. Vere e proprie sculture vegetali, espressione di un tradizionale sistema di allevamento della vite, ad alberello, oltreché simbolo di una straordinaria capacità di resilienza a grandi eventi distruttivi, come fu quello della fillossera. Da qui l’idea di infondere l’anima enologica più pregiata del vulcano in bottiglia, una sorta di sigillo che Firriato ha voluto denominare – per l’appunto – “Signum Aetnae”, eccellenza di una storia secolare finalmente riscoperta e che costituisce il cuore della narrazione televisiva proposta dall’autrice Chiara Panzieri che, ne ha colto integralmente il valore e l’unicità di questo territorio così particolare e distintivo.
Nell’episodio di B.E.V.I. sulla “La Sicilia innovativa”, condiviso con Donnafugata, grande attenzione anche per i temi della sostenibilità ambientale. Firriato è stato infatti uno dei primi grandi brand siciliani a convertire tutta la sua produzione in agricoltura biologica certificata, intraprendendo – nel 2007 – il processo di Carbon Neutrality attraverso un attento e continuo calcolo delle emissioni. Tanto che oggi, nel 2021, ha ottenuto il Sustainable Viticulture Award, il podio più alto del Gambero Rosso in ambito vitivinicolo, divenendo la prima cantina certificata in Italia ad impatto zero.