Eleganza, cura dei dettagli e identità hanno contraddistinto l’evento di celebrazione dei 20 anni di storia di Oreno, vino di punta della realtà vitivinicola toscana di Tenuta Sette Ponti. Al Mandarin Oriental a Milano la famiglia Moretti Cuseri ha organizzato una verticale delle 20 annate presentate da due grandi esperti del vino come il primo italiano Master of Wine Gabriele Gorelli e il wine critic e Miglior Sommelier del mondo per la WSA Luca Gardini. Un evento che ha visto protagonisti momenti di alta professionalità, ma anche grandi emozioni suscitate dal racconto di Antonio Moretti Cuseri, ideatore dei vini e delle etichette della tenuta a partire dalla fine degli anni ’90 e oggi guidata assieme ai due figli Alberto Moretti e Amedeo Moretti. Disponibile, in edizione limitata, la Magnum Oreno 2019 Toscana IGT con etichetta speciale “Celebrating 20 Years of Oreno, 1999-2019”.
Dalla cura in vigna, in fase di vendemmia, alla vinificazione fino all’affinamento in bottiglia ogni dettaglio nella creazione di Oreno è seguito con rigore da un team di altissimo livello; ogni scelta e ogni gesto fanno in modo che unicità e riconoscibilità siano parte di questo vino dal grande potenziale di invecchiamento con il suo elegante taglio bordolese con tocco toscano. «Oreno nasce dal desiderio di fare un grande vino, cercando di fare meglio e sempre di più» spiega Antonio Moretti Cuseri. «Venivo da una lunga esperienza nel mondo della moda e a un certo punto ho fatto una scelta; quella di dedicare la maggior parte della mia vita alla campagna e di conseguenza alla vite. La mia più grande soddisfazione è stata, in seguito, quella di osservare i miei figli Alberto e Amedeo fare la stessa scelta e lavorare nel vino con me con un obiettivo comune sin dal principio, ossia quello di portare nel mondo del vino stile, attenzione ai dettagli e creatività». Obiettivo raggiunto ai massimi livelli, raccogliendo una serie di riconoscimenti mondiali. Il più significativo per la storia e la qualità dell’etichetta Oreno arriva a pochi anni dalla prima vendemmia, quando Wine Spectator premia Oreno come il 5°, 10° e il 15° miglior vino della Wine Spectator TOP 100 del mondo. Oreno, che prende nome dal torrente che attraversa la tenuta, ricorda nei suoi sentori il territorio da cui proviene; nato da un blend che coniuga la struttura del Merlot, la classe del Cabernet Sauvignon, l’eleganza del Petit Verdot, esprime al meglio il territorio e la stessa idea di vino della famiglia Moretti Cuseri.
A cominciare la narrazione delle 20 vendemmie di Oreno dal 1999 al 2014 è stato il Master of Wine Gabriele Gorelli che con precisione e poesia ha incantato i presenti esaltando l’eleganza e l’equilibrio proprie di questo grande vino. «Siate i primi o siate i migliori» commenta Gorelli. «È con questa visione creativa di Antonio Moretti Cuseri che nel 1999 nasce Oreno, spinto dall’onda dei Supertuscan. Poterne degustare e analizzare tutte le annate prodotte offre un panorama sorprendente. Una continua ricerca dell’eccellenza che passa da precisione, equilibrio e fedeltà all’annata. Un metodico ‘fine tuning’ stilistico e qualitativo sempre percettibile ma mai troppo di rottura. Oreno ha saputo trovare la sua identità in una confluenza tra metodo e territorio che oggi lo eleva di diritto allo status di ‘vino ICONA’»
Al concorso vinicolo internazionale BIWA – Best Italian Wine Awards Luca Gardini, e la sua giuria di grandi professionisti, premiano Oreno 2015 al primo posto in classifica ed è un vero successo per Tenuta Sette Ponti. Ed è proprio dall’annata 2015 alla 2019 che il wine critic e Re dei Sommelier commenta Oreno con la sua grande esperienza e conoscenza: «La grandezza dell’Oreno è la versatilità e l’adattabilità perché in grado di interpretare al meglio anche le annate più difficili tirando fuori la beva, l’eleganza e l’impronta stilistica di questo vino. Credo che la 2019 sia la migliore annata che Tenuta Sette Ponti abbia mai prodotto; equilibrio, grande intensità, spessore e longevità. Il futuro dell’Oreno lo vedo ancora nell’Olimpo dei grandi vini perché è evidente il lavoro pazzesco che si sta facendo in vigna e che in cantina si è capaci di esaltare e valorizzare con precisione e grande lavoro».
Alla degustazione era presente anche Giuseppe Caviola, enologo consulente di Tenuta Sette Ponti, che ha voluto così commentare l’unicità di espressione di Oreno «Ciò che ho cercato di fare è mettere in evidenza i tratti distintivi e i caratteri di questo territorio e dei vitigni». La cena ha visto protagonisti la cucina dello chef Antonio Guida del ristorante stellato “Seta”; in abbinamento ai suoi piatti, i vini della famiglia Moretti Cuseri quali Family & Friends 2019, Feudo Maccari – Vigna dell’Impero 2016 e Oreno 2019, Tenuta Sette Ponti e Sultana 2014, Feudo Maccari.