Tenute Rubino a Borgo Egnazia con il Palombara

È il segno di una maturità produttiva che ha visto realizzare una visione di insieme, dove ristorazione ed ospitalità di pregio sono coerenti interpreti di questa rinascita straordinaria del vino di qualità in Puglia. Un cammino di valorizzazione e sinergia che, a Tenute Rubino, ha sempre trovato nel dialogo con l’Arte, la cultura e la creatività il suo orizzonte di riferimento. Lo scorso Lunedì 8 novembre, nell’esclusiva cornice di Borgo Egnazia, è stato svelato ad una platea di cento ospiti il Progetto Palombara, con l’uscita della prima vendemmia (2019) e del suo primo vino della Tenuta agricola di Lizzano, nel cuore della DOC di Manduria.

Un appuntamento proposto in due momenti differenti: alle 18 la presentazione della Tenuta Palombara con l’intervento di Dino Sambiasi – autore dell’opera da cui è stata tratta l’etichetta del vino – e la degustazione dei Primitivi di Tenute Rubino, Punta Aquila, Visellio e Palombara 2019; tre etichette identitarie raccontate alla platea con dovizia di particolari da Luigi Rubino, proprietario dell’azienda, Piernicola Tondo (agronomo) e Luca Petrelli (enologo). La sera una cena appositamente ideata da Domingo Sghingaro, chef di Borgo Egnazia, e impreziosita dalla creatività e la sensibilità enologica di Giuseppe Cupertino – Presidente FIS Puglia e sommelier del ristorante – un amante e straordinario esperto di vino che ha ideato, per l’occasione, abbinamenti gourmet per esaltare al meglio le caratteristiche del nuovo Palombara di Tenute Rubino, giocando sul connubio tra gli ingredienti del Salento e su tre diverse temperature di servizio. Come entreès è stato presentato un uovo croccante morbido, con schiacciata di patate, tartufo e tartare di scampo presentato con un calice di Palombara servito tra 5 e 7 gradi, un abbinamento pensato per far esprimere al vino il suo animo versatile ed eclettico ed esaltare la freschezza del frutto rosso maturo. Una minestra gourmet, come primo piatto, con crostacei e ceci accostata al Palombara servito a 12 gradi. Infine due proposte di secondo, una a base di carne di maiale, rucola e melagrana e una a base di pesce con ombrina, salsa alla cacciatora e rapa. Due piatti strutturati, scelti in abbinamento ad un calice di Palombara servito a 18 gradi, per esaltare la rotondità e la morbidezza del vino e i tannini, ampi e seducenti.

Il dialogo tra vino e arte è proseguito dunque – dopo il lancio della nuova etichetta del Torre Testa – con la presentazione del Progetto Palombara; un vino per alcuni aspetti innovativo, vissuto e raccontato attraverso il linguaggio dell’arte e la sua potenza immaginifica e culturale, valorizzata ancor di più da Dino Sambiasi, artista brindisino, che ha realizzato l’opera da cui è stata tratta l’etichetta del vino ‘’Flower People”, parte di una serie intitolata Nature che ha fatto bella mostra di sé in un’etichetta accattivante e originale, caratterizzata da un caleidoscopio di colori vivaci e intensi.

Tenute Rubino è riuscita ad individuare, ancora una volta, nuovi spunti per raccontarsi, attingendo da linguaggi e tecniche che puntano ad affermare uno stile identitario nella comunicazione del vino.  Un percorso che oggi si è arricchito di un ulteriore tassello, con il Palombara Primitivo di Manduria DOC: un grande fuoriclasse dell’enologia pugliese che, attraverso una veste grafica stilizzata e colorata, esprime un rinnovato dialogo tra vino di qualità e arte contemporanea. Un binomio che coniuga creatività e fare sartoriale, tradizione e visione, per un incontro che vede l’arte diventare linguaggio d’elezione per raccontare territori, storie di famiglia, sapori e tradizioni. È questo il fil rouge della comunicazione di Tenute Rubino che punta a valorizzare le eccellenze professionali della comunità locale per restituire valore al territorio.

“Siamo particolarmente orgogliosi di questo progetto creato per il Palombara – afferma Romina Leopardi, Responsabile Marketing aziendale – abbiamo voluto fortemente questo dialogo tra vino e arte e crediamo che l’opera di Dino Sambiasi abbia centrato il nostro obiettivo comunicativo”.

Il vigneto di Palombara a Lizzano, nel cuore dell’arco ionico tarantino, è il terroir dove nasce il Palombara Primitivo di Manduria DOC dove le uve di Primitivo trovano il loro habitat ideale, grazie alle peculiari condizioni pedoclimatiche che caratterizzano il territorio della DOC Manduria. Tenuta Palombara è stata dedicata interamente all’allevamento del Primitivo: 24 ettari complessivi, dislocati ad un’altitudine di 68 metri s.l.m., di cui 22 sono quelli vitati. A queste latitudini, il clima temperato, tipicamente Mediterraneo, con lunghe estati calde e inverni miti e soleggiati, consente alla ‘viticoltura del Primitivo’ di esprimersi al meglio, donando finezza ed eleganza al prodotto finale.
I terreni, caratterizzati da una matrice calacareo-argillosa, si trovano a soli 8 km dalle coste del Mar Ionico. Un fattore determinante per lo sviluppo e la maturazione ottimale delle uve Primitivo. Le leggere brezze marine che si poggiano sui vigneti e le accentuate escursioni termiche tra il giorno e la notte, conferiscono infatti quella particolare sapidità che rappresenta uno degli elementi distintivi di un vino-icona che, proprio nella tenuta di Palombara, trova il suo terroir di elezione. La presenza di fossili e di ossidi di ferro, da cui deriva quella tipica e singolare colorazione rossastra dei suoli, garantisce inoltre un drenaggio ottimale delle acque piovane, favorendo lo sviluppo vegetativo delle piante. Un contesto produttivo ottimale che si aggiunge alla storica Tenuta di Uggìo, le cui vigne donano i natali al Visellio, un Primitivo intenso e potente, dalla grande forza estrattiva, e a Tenuta Punta Aquila da cui nasce l’omonimo vino: un grande rosso, ricco di frutto e caratterizzato da un’eleganza gusto-olfattiva ben delineata.

Il Palombara Primitivo di Manduria DOC è un vino di nicchia che, nella sua prima annata (2019), viene prodotto in sole 36.000 bottiglie. Frutto di una vendemmia selettiva intervenuta grappolo per grappolo, condotta rigorosamente a mano, il Palombara è un grande rosso di Puglia, dalla tessitura perfetta, con ampi tannini ben presenti, ma levigati e avvolgenti.