“La Nuit Bleue”: il nuovo romanzo di Costanza Savini con immagini di Octavia Monaco

Costanza Savini, la scrittrice bolognese capace di esplorare i molteplici aspetti sottili del reale, esce in libreria ancora una volta con una storia che intriga ed emoziona. Dopo Morte nei Boschi; La stanza indaco e L’occhio della farfalla a giugno torna in libreria con il suo ultimo romanzo a tinte noir, dal titolo La Nuit Bleue: un libro con un’avvincente trama dai risvolti psicologici, in cui si intrecciano le vicende ordinarie e singolari dei protagonisti.

Edito da “Il Ciliegio”, casa editrice di nicchia, La Nuit Bleue, ci proietta nel mondo della possibilità, dove l’ordinario e l’insolito si mescolano, raccontando in modo sorprendente cosa si nasconde dietro ad un’apparente normalità. Le vicende di questo appassionante romanzo breve si snodano in un hotel affacciato sul lago di Garda – l’Hotel la Nuit Bleue appunto – un’atmosfera misteriosa in cui si muovono Irma Prissex, la seducente proprietaria e i clienti che lo frequentano. Accompagnatori, anziane signore, viaggiatori, intellettuali e amanti clandestini si avvicendano nelle stanze dell’hotel, portando con sé le loro molteplici maschere e i loro segreti. Irma, che vive immersa nel passato, si relaziona alle vicissitudini dei tanti personaggi che vanno e vengono per le stanze dell’hotel con i loro segreti, passioni e illusioni collocandoli in un mondo immaginario, sospeso tra gli eventi. Ricordi di infanzia, drammi e sigarette si consumano come le vite dei protagonisti, popolando un mondo sospeso, cristallizzato in eventi inquietanti, senza apparente soluzione.

Costanza Savini in questi anni non si è mai risparmiata: studio, tante letture, incontri con personaggi stimolanti, scrittura, libri, cinema, progetti creativi; e i risultati non sono certo mancati.

“Attraverso la scrittura – commenta Costanza Savini – ho sempre ricercato il mistero e l’introspezione psicologica. In particolare nella realizzazione de La Nuit Bleue va ricordato il contributo di Octavia Monaco, artista poliedrica, che con l’eleganza cromatica delle sue immagini ha saputo interpretare le emozioni vibranti del libro, arricchendolo così di figurazioni visionarie e raffinate, pregnanti ed evocative che conducono il lettore in un universo sospeso ed onirico. Non a caso, da pochissimo tempo, è nata una liaison professionale tra me e Octavia, che ha dato vita a “Les Visionnaires”: un progetto artistico-narrativo che ha l’intento di scavare in modo nuovo “sotto la pelle delle cose” per restituire visibilità all’invisibile”.

Filo conduttore dei romanzi di Costanza Savini è sicuramente il focus antropologico, lo studio delle personalità che rende la sua scrittura incalzante e quasi cinematografica. A questo proposito,Genoma Films – casa di produzione e distribuzione cinematografica, nata nel 2016 da un’idea di Paolo Rossi Pisu, che produce film indipendenti di alto valore artistico – sta realizzando La Stanza Indaco, un toccante film la cui uscita è prevista per il 2023, tratto dall’omonimo romanzo della Savini uscito nel 2017. Film che descrive la storia d’amore tra due adolescenti in un reparto di terapia intensiva,  un luogo che, con il suo continuo oscillare tra dramma imminente e speranza mai sopita, è metafora della sottile barriera tra terra e infinito, tra il qui e l’altrove. E chissà che presto non si lavori anche alla realizzazione di un prossimo film tratto proprio dall’intrigante nuovo romanzo della Savini, a breve in uscita nelle librerie, trasformato tra l’altro anche in  audiobook, con la voce della brillante attrice Laura Marinoni, la quale commenta: “Irma Prissex, immersa nei segreti notturni del suo albergo sul lago, è un personaggio che accende il mio istinto di attrice come il fumo blu delle sue Gitanes”.

L’autrice

Nata a Bologna nel 1970, Costanza Savini, dopo la laurea in giurisprudenza, si forma in biosistemica e in bioenergetica, a Milano, all’Istituto di psicologia Somatorelazionale. Interessata da sempre alla parapsicologia, frequenta il Centro di Studi Parapsicologici CSP fondato dallo psichiatra Piero Cassoli partecipando negli anni alle ricerche del gruppo. Parallelamente all’attività di counseling psico-corporeo percorre la strada della scrittura. Le sue storie sono ambientate nelle zone di confine tra il visibile e l’invisibile, tra ciò che è nascosto alla vista ma può rivelare dettagli e zone d’ombra della nostra vita. La sua scrittura è un’esplorazione del sottile che permea la realtà. Ha pubblicato raccolte di racconti e romanzi con diversi editori, da Ugo Mursia a Oligo. Attualmente, scrive e insegna pratica bioenergetica. Tra le principali collaborazioni: dal 2006 al 2011 con Giorgio Celli, culminata nella pubblicazione per Ugo Mursia Editore del romanzo Morte nei Boschi e della raccolta di storie brevi Destini; dal 2012 al 2014 l’incontro con l‘artista Octavia Monaco dà vita al progetto “Tessiture: un intreccio di parole visionarie e immagini perturbanti”; nel 2013 collabora alla stesura del racconto teatrale sulla vita di don Oreste Benzi, messo in scena per la Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro. Nel 2017 scrive il romanzo La stanza indaco, con il medico Gianfranco Di Nino. Tra le sue opere per adulti e/o bambini: L’Occhio della farfalla; Il lago in soffitta; Sette storie per l’anima; Ismail e il grande coccodrillo del mare; L’accidentato viaggio di Berto e gli altri.