Sinisa Mihajlovic ci ha lasciati! L’allenatore serbo è morto quest’oggi, all’età di 53 anni, nella clinica Paideia di Roma, dove era ricoverato da domenica scorsa per un’infezione resa ancor più grave da un sistema immunitario già compromesso dalla leucemia che gli era stata diagnosticata nel marzo del 2019 e che sembrava essere stata sconfitta grazie al trapianto di midollo a cui il tecnico si sottopose nell’ottobre dello stesso anno all’ospedale Sant’Orsola e che gli consentì di tornare ad allenare la sua squadra dopo pochi mesi dall’intervento.
Poco dopo la scomparsa dell’ex calciatore e allenatore serbo è arrivata la lettera della famiglia: “La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic. Uomo unico professionista straordinario, disponibile e buono con tutti. Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia. Ringraziamo i medici e le infermiere che lo hanno seguito in questi anni, con amore e rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il Prof. Alessandro Rambaldi, e il Dott. Luca Marchetti. Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha regalato”.
La morte di Sinisa Mihajlovic ha scosso tutto il mondo del calcio, ma in particolar modo quello bolognese, col quale nel periodo della sua malattia ha creato un legame indissolubile, rimasto immutato anche dopo la scelta della società di sollevarlo dalla panchina.
Migliaia i messaggi di cordoglio. Tra i primi quello del sindaco Matteo Lepore: “L’amarezza è tanta in questo momento. Avevi stabilito con Bologna un legame forte, che andava ben oltre il rapporto sportivo, un legame sancito dal conferimento della cittadinanza onoraria. Una delle più importanti per il nostro Comune. Si discusse molto è vero, ma la scelta arrivò per la profonda connessione emotiva che ci aveva unito a te, proprio a seguito della malattia. Un fatto personale, che hai voluto rendere pubblico ed affrontare con determinazione. Insieme – continua il sindaco Lepore – abbiamo gioito e sperato. Ci siamo presi in giro e guardati negli occhi con umanità in privato. Da Sindaco ho avuto l’onore di accoglierti e lo ricordo con affetto. Un pensiero di sincera gratitudine e amicizia per le tante cose condivise che resteranno per sempre nel cuore della nostra città”.
Sinisa ha dato a tutti noi una grande lezione di forza e coraggio, entrando in campo e guidando il Bologna FC anche quando le sue condizioni non erano per niente buone.
Massimo Nocito