Imago Carta la mostra della pittrice siciliana Katia Scarlata

La giovane pittrice siciliana Katia Scarlata realizza disegni su carta, con rapidograph, acquerelli, pennarelli e matite colorate, usando il tratto netto molto sottile del totale bianco e nero attraverso il pennino dalla punta 0.1, per illustrazioni di piccolo formato. Recentemente ha tenuto a Realmonte in provincia di Agrigento, la personale “Imago Carta” presso la galleria “A Sud Arte Contemporanea”. L’evento, che è stato curato da Giovanni Proietto, ha riscosso notevole successo sia di critica che di pubblico. Quest’ultimo ha particolarmente apprezzato i quarantanove disegni su carta realizzati con china, pennarelli, pastelli e penne a gel della Scarlata, che, nel corso della sua attività artistica ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la sua innata capacità di coniugare il segno, la scrittura e il disegno in un tutt’uno compositivo. 

La mostra è stata arricchita da una pubblicazione corredata da testi di Pietro Conte, Gianna Panicola e Andrea Quagliana, che hanno delineatole opere della pittrice siciliana.

Il progetto grafico è stato curato da Marzia Provenzano mentre le fotografie sono state di Angelo Pitrone. In “Imago carta’– si legge testualmente nella pubblicazione- “il desiderio, proviene dal mondo femminile, ed è nutrimento figurativo arricchito da un’elaborazione fantastica sontuosa ed originale; pulsa di notazioni, talvolta provocatorie, proprio di un sentire divertito, che vede nel disegno la libertà di racconto. Nelle composizioni grafiche di Katia Scarlata, assistiamo ad un conflitto tra l’aggressività, la voracità, la brama di possesso e il sottile, delicato, tratto grafico; conflitto risolto nella fluidità inventiva. Si avverte una tensione intensa e sottile nei corpi in equilibrio su una gamba, sulle braccia, in torsione, scomposti, deformati dai movimenti, dalle aperture: esse si manifestano nella ‘metamorfosi’ e nell’accrescimento. Lei stessa ci parla di libertà che si increspa tra capelli e piume, di seduzioni, di piaceri, di dame di ferro e giochi di magia. Il suo immaginario è un caleidoscopio di forme, contorsioni ed esuberanze e il segno è sensuale, a tratti frastagliato, che non concede spazio alla continuità percettiva, anzi, tradisce la distorsione che deve porsi come spazialità primordiale”.  “Un’arte– secondo Katia Scarlata- che si plasma e si adatta anche ai colorati, molto accesi, all’opposto del totale bianco e nero, uso formati piccoli, medi, grandi e giganti”  I temi? Sono per tutti i gusti. “Attraverso il mio disegno – afferma- racconto di favole, di realtà che trasformo di racconti, in fiabe e favole divertenti e colorate per bambini”.

Si inizia sempre, guardando il mare– prosegue. “Penso che, la cosa che più accomuna tutti gli abitanti della terra, sia il mare, è questo affascinante liquido che ci proietta nel sublime, di un mistero che ci fa sentire piccoli ma uniti, che ci dà la forza di amare, di viaggiare, di sognare. Aspiro con la mia arte ad inondare gli animi di tutte le culture, di tutte le età, di tutte le anime, così belle, e così diverse. Quello che mi interessa è arrivare nei cuori di tutti; credo che la mia arte possa essere la chiave di quello che voglio fare, invadere e contaminare ogni settore sociale per lanciare un messaggio di forza, che sia di bellezza, e di speranza, che sia di pace e che sia di coraggio”. “Quando ho finito gli studi iniziai a ricevere molte proposte a livello artistico pur tuttavia decisi di uscire dalla scena nel pieno degli inizi della mia carriera. Molti mi presero per pazza, dicendomi che mi sarei bruciata tutto il mio futuro. Io sentivo di non essere pronta e, per rispetto di me stessa, dell’arte e dei miei colleghi artisti, decisi di ritirarmi per molti anni nei paesini ennesi siti nel cuore dell’entroterra siciliano. Qui, ho maturato la mia vera essenza, nella straordinaria semplicità di guardare e imparare del prossimo, dall’umiltà alla simpatia dei contadini”.

Sono cosciente che la mia arte è forte per il segno, per il colore, per i temi che tratto: è stato anche questo mio sacrificarmi per anni, sempre sola. Ma non sono sola quando voglio amare, urlare, piangere, e godere nel rispecchio degli altri dentro la mia arte perchè desidero essere voce nel silenzio, mani che accolgono e carezze nella violenza, e nel bene e nel male”. “Racconto di desideri e passioni– dice ancora Katia Scarlata- di relazioni complesse che trasformo poi in racconti per adulti. Su Facebook, ad esempio, ho creato una pagina apposita che chiamo il mio privè esclusivo: Katia Scarlata privè”.

In  tutte le mie opere vi è sempre un comune denominatore, ed è la maschera sociale che ci portiamo dietro, che ci nasconde e che ci esalta, la vita è come un gioco, mistico ed intrigante, giocoso e frizzante, divertente, fatto di mille colori, dove ogni spettatore può, attraverso la mia pittura, rispecchiarsi dentro, in ogni piccolo dettaglio, tra difetti e pregi, tra fantasie e desideri, tra necessità e sogni, aspirazioni e anche paure, rabbia, desiderio sfrenato.  “Attraverso la mia arte trasformo, artista significa infatti trasformatore, colui e colei capaci di trasformare la realtà e renderla più leggera, diversa”. “Ho creato altresì un account Youtube- conclude- che ho chiamato Katia Scarlata racconti e disegni, dove attraverso la mia voce racconto e disegno fiabe e favole per bambini”