Poggio della Dogana, realtà vitivinicola di Castrocaro Terme e Terra del Sole (Forlì-Cesena), entra a far parte dell’associazione Brisighella, Anima dei Tre Colli, promotrice del progetto Brisighella Brix che intende definire un nuovo stile dell’albana in purezza.
A sancirne l’ingresso, la presentazione in anteprima del neonato Farfarello Romagna Albana DOCG Secco 2022 in occasione dell’evento Brisighella in Bianco, che dal 30 agosto al 2 settembre ha coinvolto produttori, giornalisti, ristoratori, distributori e wine lover in un ricco programma di eventi.
Brisighella, Anima dei Tre Colli, fondata nell’aprile 2023 da cinque aziende e che a distanza di due anni conta 19 consociate, riunisce i viticoltori di Brisighella impegnati in prima persona nella tutela e valorizzazione della produzione vitivinicola del territorio delimitato all’interno della MGA del Sangiovese Brisighella.
“Siamo entusiasti di entrare a far parte di un gruppo di vignaioli con cui condividiamo passione e serietà per il lavoro, studio della storia enologica di Brisighella e fermezza nel volerla preservare e tramandare nella sua unicità – spiega Aldo Rametta, co-titolare di Poggio della Dogana insieme al fratello Paolo –. Farfarello rappresenta per noi il risultato di anni trascorsi a ricercare il connubio ideale tra il nostro terroir e la varietà albana, ancora poco nota a livello nazionale e internazionale ma che riteniamo meriti l’attenzione della critica e la curiosità degli appassionati”.
Il progetto Brisighella Brix, creato e promosso da Brisighella, Anima dei Tre Colli, si concentra proprio sui vini da albana in purezza. Ne è nato un disciplinare di produzione preciso e condiviso da tutti i produttori brisighellesi che punta a far risaltare i tratti distintivi delle tre zone di produzione caratterizzate da diverse composizioni di terreni: sabbie gialle e argille, gessi, marne e arenarie.
Farfarello Romagna Albana DOCG Secco ha origine in un vigneto di vent’anni, gestito in regime biologico certificato, che affonda le proprie radici nelle sabbie ocra, a un’altitudine tra i 200 e i 300 metri s.l.m. Il sistema di allevamento è il guyot, la densità si attesta sui 5.000 esemplari per ettaro e la resa è ridotta a 1 kg per pianta. La vendemmia, rigorosamente manuale, si svolge nella seconda decade di settembre. La vinificazione avviene in assenza di bucce con una pressatura soffice degli acini, seguita da una fermentazione in barrique di rovere da 225 litri, di cui il 50% di primo passaggio. L’affinamento prosegue per 9 mesi sulle fecce fini con periodici bâtonnage, e ulteriori 12 mesi in bottiglia. Il risultato è un vino che si distingue per eleganza e persistenza, definito da una spiccata mineralità e complessità aromatica, cui concorrono la composizione del terreno e il clima collinare.