Chissà cosa penserebbe Pellegrino Artusi se fosse ancora tra noi e domenica 10 agosto si trovasse nella cittadina di San Mauro Pascoli. Non a un evento celebrativo tra i tanti che quotidianamente la penisola gli tributa, bensì a un Processo in piena regola, con tanto di accusa e difesa guidate da studiosi e cuochi, e il verdetto emesso dal pubblico presente. Chissà cosa penserebbe, almeno per due ragioni: prima di tutto per il luogo che lo processa, quel paese che ha dato i natali a Giovanni Pascoli, il poeta che fece del Passatore un’icona “cortese”, schiaffo in piena regola all’Artusi che subì sulla propria pelle le atrocità del personaggio. Poi perché il Processo avverrà in una terra di Romagna, dalla quale si allontanò poco più che trentenne, per farvi ritorno saltuariamente, salvo poi ricordarla nel suo cospicuo lascito testamentario alla città di Forlimpopoli (un milione e 700 mila euro di oggi). Insomma, chissà cosa bollirebbe nell’animo del gastronomo di fronte all’interrogativo che il 10 agosto aleggerà sul suo nome nel corso della serata: la sua cucina è moderna o superata? Alla Torre pascoliana alle 21,00 se lo chiederanno lo scrittore e giornalista enogastronomico, Alfredo Antonaros Taracchini nei panni dell’accusatore, e Piero Meldini, membro del Comitato scientifico di Casa Artusi, nelle vesti di difensore. Novità di questo processo sarà l’ingresso di due illustri firme della cucina, per la prima volta sul grande palco della Torre: in sostegno della difesa lo chef Alberto Faccani (Ristorante Magnolia Cesenatico), nei panni dell’accusatore Silverio Cineri (Ristorante Silverio Faenza). Presidente del Tribunale Gianfranco Miro Gori, fondatore del Processo e Presidente di Sammauroindustria. Il verdetto sarà emesso dal pubblico presente munito di paletta. L’evento è organizzato da Sammauroindustria, associazione pubblico privato di San Mauro Pascoli.
Ma quanto è attuale la cucina dell’Artusi?
L’accusatore Taracchini non ha dubbi: “Artusi non è più moderno e attuale e, probabilmente, è del tutto superato. Non per colpa sua, bensì perché i tempi sono cambiati, in primis il rapporto col cibo. Ce lo vedete voi oggi il suo Manuale in un’epoca che ha sempre fretta e che ha fatto del web la sua religione?”. E mette le mani avanti sul clima del Processo: “Non vorrei che si affermasse la legittima suspicione, cioè il sospetto che l’ambiente locale (la terra di Romagna in cui il dibattimento ha luogo) possa influenzare giuria e testimoni durante un processo in cui è imputato uno dei romagnoli più illustri”.
Non la pensa allo stesso modo il difensore, Piero Meldini, secondo cui “Artusi è attuale non solo come letterato ma anche per la sue idea di cucina. La sua non è una cucina di campanile, esclusivamente legata alla tradizione romagnola, ma è invece una cucina eclettica, aperta all’Italia e al mondo”.
Insomma, nessuno mette in dubbio, nell’Artusi, il suo essere il padre della cucina italiana. Piuttosto è all’oggi che si rivolge il Processo. Con buona pace del gastronomo, che per una sera si dovrà sedere sul banco degli imputati, in quello stesso tribunale che dodici anni fa assolse il suo nemico di sempre, Stefano Pelloni detto il Passatore. Difficile fare pronostici sul verdetto di questo processo, tanto più davanti a una giuria popolare. Di certo, nel caso di condanna dell’Artusi, lo schiaffo sarebbe eterno.
Un po’ di storia del Processo
Promosso da Sammauroindustria, il Processo è nato nel 2001 dall’idea di riaprire il caso sull’omicidio del padre del Poeta, Ruggero Pascoli, assassinato in un agguato il 10 agosto del 1867. Da quella prima intuizione si sono susseguiti, il 10 agosto di ogni anno, altri Processi su personaggi che hanno fatto la storia della Romagna (e non solo): il Passatore di Romagna (2002), La cucina romagnola (2003), Mussolini (2004), Mazzini (2005), Secondo Casadei (2006), Garibaldi (2007), Togliatti (2008), Badoglio (2009), il Romagnolo (2010), Cavour (2011), Processo d’Appello Pascoli (2012), Rubicone (2013).
I protagonisti del Processo.
Piero Meldini. Riminese, si occupa di storia dell’alimentazione e della cucina dalla seconda metà degli anni Settanta. In questo campo ha scritto, tra le altre cose, La cucina dell’Italietta (1977), Le pentole del diavolo (1989), Le ricette d’e’ Gnaf (1997), La cultura del cibo tra Romagna e Marche (2005) e Gli Italiani e il cibo negli ultimi due secoli (2013). Ha collaborato dalla fondazione alla scomparsa al mensile “La Gola” e fa parte del Comitato scientifico di Casa Artusi. È anche autore di cinque romanzi di successo tradotti in sei lingue.
Alfredo Antonaros Taracchini. Autore e conduttore con la Rai, dal 1999, sul canale RaiSat Gambero Rosso Channel, su alcuni programmi televisivi di Rai1 e alcune rubriche di Radio Uno Rai (Linea Verde, Tornando a casa). Come gastronomo è stato membro della giuria del Food Festival di Hong Kong, Festival mondiale della cucina cinese, e del Festival Gastronomico dell’America Latina e dei Caraibi, promosso a Puebla (Messico) dall’Unesco, e a tutte le edizioni del Festival Mistura di Lima (Perù) dove, nelle prime due edizioni, ha coordinato la partecipazione dell’Italia. È autore dell’unica Storia universale del vino scritta, negli ultimi ottant’anni, in italiano da un ricercatore italiano, e di tre saggi interamente dedicati al carattere dei romagnoli. E’ anche autore di drammaturgie, saggi e romanzi, alcuni dei quali tradotti all’estero.
Silverio Cineri. Chef e titolare del Ristorante Silverio di Faenza, è tra le firme più illustri della cucina dell’Emilia Romagna, definita da Veronelli cucina ‘cineriana’ evitando così di classificarla con modalità standard. Tra gli aderenti dell’Associazione CheftoChef, è autore di numerose pubblicazioni sulle tradizioni e la cultura gastronomica. Per citarne alcune, Arte e convito, Cucina poetica, La mia infanzia a tavola. Curiosità, per il Comune di Bologna ha girato lo spot ‘Sembra facile dire tortellino’, giallo di Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi.
Alberto Faccani. Nato a Bologna poco più di trent’anni fa, è considerato uno dei migliori chef italiani. Dal 2003 ha aperto il ristorante Magnolia a Cesenatico, col quale nel 2005 ha ricevuto la Stella Michelin. Fa parte dell’associazione Jeunes Restauraters d’Europe e CheftoChef. Tra i riconoscimenti, nel 2009 ha vinto la settima edizione del Festival Internazionale del Brodetto e delle Zuppe di Pesce di Fano, a Pesaro Urbino. Il Magnolia è anche scuola di cucina e servizio catering, attraverso i quali porta la cucina del suo locale in tutta Italia.
Informazioni per il pubblico.
“Processo Artusi: moderno o superato?
Domenica 10 agosto – Ore 21,00
Villa Torlonia La Torre – San Mauro Pascoli
In caso di maltempo l’iniziativa si svolgerà nella sala degli Archi sempre alla Torre.
Info: Sammauroindustria tel. 0541-9336560541-933656
Ingresso libero.