A Tavola con gli Este: la Cena Rinascimentale alla Manifattura dei Marinati

La Manifattura dei Marinati di Comacchio (FE) si trasforma in una corte rinascimentale per dare il via a “Festina Lente“, un progetto che celebra il doppio anniversario UNESCO di Ferrara e del Delta del Po. Illuminato da candele, il museo dell’anguilla accoglierà ospiti in abiti da sera o costumi storici per un’esperienza che va oltre la semplice cena di gala.

Lo chef Igles Corelli, interpretando il ruolo del leggendario Cristoforo da Messisbugo, ha composto un menu che omaggia la tradizione estense reinterpretandola con maestria contemporanea. Il percorso gastronomico si apre con uno sformatino di zucca violina, impreziosito da una vellutata di fagiano e completato da frolla e semi tostati. La lasagnetta con ragù di selvaggina si distingue per la sua croccantezza, arricchita da uno zabaione al Parmigiano Reggiano. Il branzino, protagonista del main course, sorprende con il suo ripieno di mortadella, in dialogo con finocchi brasati e olio alle erbe aromatiche. Il finale è affidato a un risolatte che profuma di Cinquecento, con canditi d’arancia, cannella, zenzero e mandorle.

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Slow Wine Fair e SANA Food insieme: perchè bontà e sostenibilità sono possibili lungo la filiera alimentare e vitivinicola

«La Slow Wine Fair si conferma differente rispetto alle altre fiere dedicate al vino, perché alla sua base ha sempre un tema politico di grande rilevanza e attualità. In questa edizione dedichiamo i nostri sforzi a far sì che la filiera vitivinicola diventi uno dei settori produttivi a minor impatto ambientale» ha dichiarato Giancarlo Gariglio, curatore della guida Slow Wine e coordinatore della Slow Wine Coalition durante la conferenza stampa di presentazione del programma completo di Slow Wine Fair 2025, dal 23 al 25 febbraio a BolognaFiere, nei padiglioni 15 e 20. «Per farlo, dobbiamo far sì che il vetro con cui sono fatte le bottiglie sia meno pesante, un fattore che condiziona sia i costi effettivi e ambientali di produzione sia la logistica. Oggi i dati affermano che il vino non è più attrattivo per i giovani e che i consumi stanno diminuendo, ma se non offriamo alternative interessanti e soluzioni innovative a queste fasce di appassionati, non ci sarà alcuna partita. Al contrario, è importante sottolineare che il vino, consumato con moderazione, è l’unica bevanda alcolica che ha il potere di far bene al paesaggio, grazie a vignaiole e vignaioli che sono sentinelle del territorio; all’ambiente, attraverso un’agricoltura sostenibile basata sulla rigenerazione del suolo, ma anche alla società, garantendo un rapporto virtuoso con i dipendenti e con gli abitanti dei villaggi di collina, che spesso sarebbero abbandonati se non esistesse la viticoltura».

Slow Wine Fair e SANA Food insieme: perché bontà e sostenibilità sono possibili lungo la filiera alimentare e vitivinicola 

Dal 23 al 25 febbraio la quarta edizione dell’evento organizzato da BolognaFiere con la direzione artistica di Slow Food, e il nuovo format SANA Food: un’occasione per conoscere e assaggiare prodotti buoni, puliti e giusti.

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Viaggio TRA I SAPORI con AGRITRAVEL EXPO al 4 al 6 aprile 2025 nella Fiera di Bergamo

Un itinerario che attraversa tutta l’Italia per assaggiare prodotti tipici e piatti unici della gastronomia delle diverse regioni e località: è questa una delle proposte di Agritravel Expo – Fiera dei Territori e del Turismo Slowdal 4 al 6 aprile 2025 nella Fiera di Bergamo Promoberg

Giunta alla 10^ edizione,la fiera diventa location ideale per far conoscere agli operatori di settore e al grande pubblico le innumerevoli tradizioni culinarie del Bel Paese attraverso degustazioni e masterclass. Tra tutti, il laboratorio dimostrativo con show cooking dedicato alla Fregola Sarda, organizzato dalla Regione Sardegna con partner Slow Food. 

Assaggiare le materie prime locali, degustare le ricette di un tempo, scoprire le rivisitazioni degli chef: attraverso cibo e vino si conosce la cultura del territorio e si comincia già a viaggiare.

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Premio Tavoletta d’Oro 2025 i Vincitori e le Eccellenze per Compagnia del Cioccolato

Compagnia del Cioccolato, dopo alcuni mesi di impegno nella selezione delle 1300 referenze di cioccolati italiani in commercio esaminate con i propri Chocolate Taster, ha redatto una classifica finale di 95 prodotti che hanno superato gli 85%, con l’ausilio di dettagliate schede ideate da Compagnia suddivise in 16 tipologie.

Una commissione nazionale ristretta ha ulteriormente valutato questi cioccolati finalisti e giudicato 74 cioccolati meritevoli del titolo di Eccellenza e 21 Vincitori nelle rispettive categorie (alcuni a pari merito).
Di particolare rilevanza il Premio speciale per l’ingegnera agronoma venezuelana Iraima Chacón de Ramírez per il suo impegno nella salvaguardia e nella diffusione delle varietà di cacao criollo.
Sabato 15 febbraio nel Museo Archeoindustriale di Terra d’Otranto a Maglie (LE), il presidente di Compagnia del Cioccolato Gilberto Mora, ha consegnato i Premi Tavoletta d’Oro 2025 ai produttori dei cioccolati vincitori e gli attestati di Eccellenza ai finalisti.

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PARTE DA MILANO TIPICITÀ CONNECTION 2025

Tipicità come “connessione tra diversità” è il fil rouge del programma dell’intero anno del brand ombrello marchigiano, presentato a Milano in occasione della BIT-Borsa Internazionale del Turismo. 

Sarà Tipicità Festival, la storica manifestazione che avrà luogo dal 7 al 9 marzo al Fermo Forum, ad aprire un anno di “connessioni” dall’Argentina all’Expo di Osaka.

Con oltre 150 realtà in rassegna e più di 100 eventi in programma, Tipicità Festival giunge alla sua trentatreesima edizione con un palinsesto che vedrà le tipicità marchigiane ed i territori della “regione al plurale” confrontarsi con altre comunità italiane caratterizzate da giacimenti gastronomici ed esperienze immersive delle rispettive comunità locali: dalla Sicilia al Veneto, dalla Puglia alla Liguria, e poi ancora Basilicata, Abruzzo, Umbria, Toscana.

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ACETO BALSAMICO DI MODENA, NOVITÀ NEL DISCIPLINARE DI PRODUZIONE, PIÙ VALORE ALLA PAROLA MODENA E NUOVA CATEGORIA “RISERVA”

Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale di lunedì 3 febbraio del decreto del 22 gennaio 2025, sono entrate in vigore alcune importanti novità per il disciplinare di produzione dell’Aceto Balsamico di Modena IGP. Il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP è soddisfatto per il passaggio storico che introduce, oltre ad alcuni miglioramenti regolamentari, una nuova categoria di Aceto Balsamico di Modena individuato con l’espressione significati di “riserva”.

“Le modifiche al disciplinare di produzione dell’Aceto Balsamico di Modena IGP rappresentano un ulteriore passo per garantire la qualità e la tutela del nostro prodotto, simbolo di eccellenza e tradizione. L’Aceto Balsamico di Modena IGP – commenta Mariangela Grosoli, Presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena – non è solo un prodotto alimentare, ma un patrimonio culturale e un segno distintivo del nostro territorio. Il nostro impegno, come Consorzio, è quello di salvaguardare questa identità, proteggendo i consumatori e rafforzando la nostra posizione sui mercati internazionali. Queste modifiche sono il risultato di un lavoro lungo e condiviso, volto a garantire che ogni goccia di Aceto Balsamico di Modena IGP rispetti i più alti standard di qualità e continui a raccontare la storia di un territorio unico al mondo. La nostra missione, come Consorzio, è quella di preservare e promuovere l’autenticità del nostro prodotto, proteggendo il consumatore e il nostro patrimonio culturale.”

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UN’OTTIMA ANNATA PER L’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA LAUDEMIO

La raccolta delle olive per il Laudemio si è conclusa il 30 novembre 2024, come previsto dallo statuto della Società Consortile Laudemio ed ha visto una produzione significativa rispetto alla raccolta dello scorso anno, ma con rese più basse rispetto alle previsioni intorno all’8-10%.
 
Oggi la vera sfida è la qualità. Abbiamo regole di produzione e di commercializzazione molto stringenti al fine di tutelare l’alta qualità e l’identità del Laudemio – afferma la Presidente Diana Frescobaldi – il nostro obiettivo è far conoscere al consumatore storia, tradizione, genuinità raggiunte con rispetto verso il territorio e l’ambiente. Principi che orientano l’intero processo produttivo, ma vogliamo andare oltre la qualità perché il Laudemio rappresenta il territorio più vocato dell’olivicoltura toscana e la nostra storia. In Italia abbiamo 500 diverse cultivar mentre in altri Paesi del Mediterraneo non arrivano a 100. Il patrimonio olivicolo italiano è molto più qualificato per l’identità non ripetibile altrove e il Laudemio rappresenta l’eccellenza di questo patrimonio. L’Italia è il mercato principale con il 28%, a seguire il Nord America con il 27%, l’Asia con il 16% di cui il Giappone il 10% e gli altri paesi europei con il 12%.

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Antichi sapori del Ponente Ligure

Ci troviamo a Soldano  nell’entroterra della  Riviera di Ponente,  tra le valli dei fiumi  Nervia e Verbone, in provincia di Imperia. Soldano è uno dei centri produttori del vino Rossese di Dolceacqua DOC  (il primo vino ligure ad aver ottenuto la Doc, nel 1972). Qui  tra vigneti, olivi, fiori e piante tipiche della macchia mediterranea incontriamo Giovanni Guglielmi, uno dei viticoltori storici che producono questo vino, che ci accompagna alla scoperta delle sue vigne, coltivate lungo i terrazzamenti nelle colline.

“Qui a inizio secolo era pieno di limoni e limonaie.

In seguito, tra il costo della manodopera e la piccola produzione che si poteva ottenere, non si poteva competere. Si lavorava più sulla qualità che sulla quantità.

Per avere la  D.O.C. del Rossese dobbiamo coltivare a minimo 100 metri di altitudine.

Un tempo qui la vendemmia si faceva coi muli.

Arrivavano a Soldano anche un centinaio di muli da Taggia, Badalucco, paesi dove non c’erano le vigne e facevano la stagione. Al mattino il mulattiere si alzava presto, dava da mangiare alla mula poi iniziava a viaggiare per questi piccoli sentieri chiamati mulattiere. E scendeva poi con due ceste da viaggio.

Ogni produttore aveva i propri muli, poi prendeva anche 2 o 3 mulattieri.

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I Cioccolati del Mediterraneo dal 14 al 16 febbraio 2025 a Maglie

Dal 14 al 16 febbraio 2025, si terrà al Museo Archeoindustriale di Terra d’Otranto, a Maglie, la terza edizione de “I Cioccolati del Mediterraneo”, manifestazione che ha come obiettivo quello di promuovere la cultura del cacao e del cioccolato di qualità.


Organizzato da Confcommercio Imprese per l’Italia Lecce, con il sostegno della Camera di Commercio di Lecce, il patrocinio del GAL Valle della Cupa, GAL Terra d’Arneo, GAL Capo di Leuca e dal Comune di Maglie, con la collaborazione di Confartigianato Lecce, Confesercenti Lecce, CNA Lecce, Coldiretti Lecce e Confagricoltura Lecce, l’evento vede la direzione scientifica e la partecipazione dell’associazione nazionale no profit Compagnia del Cioccolato, una realtà con trent’anni di attività, che, attraverso il lavoro dei suoi chocotaster, avvicina il grande pubblico alla conoscenza dello straordinario mondo del cacao e premia le eccellenze produttive italiane.

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CAVOUR 313 TORNA A SPLENDERE NEL QUARTIERE MONTI A ROMA

Un coup de théâtre, potremmo dire, per la storica enoteca romana Cavour 313, che si rinnova con un innesto che parla francese e una proposta che mette a confronto le tradizioni enologiche e culinarie dei due paesi “cugini”, grazie all’arrivo della proprietaria Josephine Lamuniere. Ma partiamo appunto dalla storia: nata come antico Vini e liquori ai primi del Novecento nel quartiere Monti, diventa nel 1978 enoteca con somministrazione, una delle prime in Italia. È il luogo in cui è nata Arcigola, poi diventata Slow Food, tanto che in un recente libro che racconta la nascita della famosa associazione, dal titolo “Slow Food revolution”, di Carlo Petrini e Gigi Padovani, c’è un capitolo intitolato “Ai tavoli della Cavour 313”. Una tana per gourmet, quindi, fin dalla sua nascita, che oggi inaugura un nuovo capitolo.

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